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Intervista al regista e attore Francesco Branchetti

Di Claudia Bevilacqua
Ciao Francesco! E’ un vero piacere ospitarti sul nostro portale. Iniziamo dalla prima domanda. Chi è Francesco Branchetti?
Un attore, un regista ma soprattutto un teatrante. E’ questa la definizione che preferisco.
Francesco attore, Le emozioni che provi quando reciti, sono le stesse che provi quando vivi?
Quando affronto un personaggio faccio un lavoro, di solito, molto lungo per chiarire a me stesso ogni aspetto comportamentale, psicologico, emozionale del personaggio che vado ad interpretare. Mi spingo fino ad avere un profilo psicologico completo, non parziale o generico, e solo allora vado alla ricerca di quanto di mio posso utilizzare nel lavoro. Spesso trovo moltissimo, chiaramente non tutto, e allora inizia un viaggio nell’altro… osservazione e tecnica sono gli strumenti principali.
Francesco regista, come nasce questa passione e perché?…
È una passione nata lavorando come attore con grandi registi, sia nel cinema con Francesco Maselli, che in teatro con Riccardo Reim e Carlo Quartucci. Osservarli mi ha affascinato, rapito e allora è nato in me il desiderio di fare le prime regie.
…il lavoro del regista, oggi.
È un lavoro difficile ma bellissimo, dare forma ad una materia che mi appassiona è un viaggio meraviglioso, un viaggio di preparazione, di studio, di collaborazione e di condivisione. Le difficoltà ci sono certamente, in questo momento storico soprattutto, per i registi e per tutti i teatranti, ma credo che il teatro fatto con il cuore, passione e buonafede resisterà a questo momento di crisi e credo innanzitutto che sia fondamentale soprattutto fare qualcosa in cui si crede e dare poi tutto se stesso a uno spettacolo; io amo e rispetto il pubblico e credo che il teatro riparta dalla qualità, ma anche e soprattutto, dalla buonafede di chi lo fa.
Quando nasce, come nasce, perché nasce la volontà di portare in scena l’opera  “MEDEA” di Jean Anouilh?
Nasce dalla mia passione per questo testo che risale a molti anni fa, dall’incontro fondamentale con Barbara de Rossi che ha amato il testo da subito ed ha accettato di farlo, dalla volontà del Teatro Garage di Genova di produrre uno spettacolo coraggioso e impegnativo come questo che ha debuttato, con successo, l’estate scorsa e inizierà la tournée invernale il 23 Febbraio ad Albenga e proseguirà in molte città italiane e in Svizzera.  A Milano sarà in scena al Teatro San Babila dal 26 Febbraio al 6 Marzo e a Roma al Teatro Ghione dal 15 al 24 marzo.
Cosa ne pensi del personaggio di Medea?
Medea è un personaggio dalla enorme forza tragica, nella sua solitudine straziante, nella sua sensualità dolorosa, nel suo essere votata ad un amore che non conosce limiti, nella sua disperazione, nel suo essere travolta da un sentimento incontrollabile e nella sua rivolta alle regole. La regia e lo spettacolo ricostruiscono scenicamente, visivamente, musicalmente, il mondo della protagonista e dei suoi sentimenti “straordinari”, “estranei”, da “emarginata”. La sua anima straziata e dolente, capace di piegarsi al dubbio, alla debolezza, addirittura alla tenerezza più struggente, che, secondo me, tanto ci parlerà della condizione universale della donna, pur se indagata in un esempio estremo ed eccezionale. Medea è emblema dell’amore e insieme della morte e la tragedia vive tutta in lei e nella sua sfaccettata e travolgente personalità.
…quanto c’è di Francesco in questo tuo progetto?
Tanto, davvero! Cerco sempre di dare tutto me stesso alle cose che faccio, ma in questo caso credo di averlo fatto ancora di più.
C’è differenza tra la vita vera e quella finta del teatro?
Assolutamente si.
Credi davvero in tutto quello che fai?…e fai davvero tutto quello in cui credi?
Bella domanda! A volte si, a volte no. E’ la risposta più sincera che ti posso dare, ma ti assicuro che faccio una battaglia continua e giornaliera per fare tutto ciò in cui credo.
Cosa ti ha tolto la vita e cosa invece ti ha dato fino ad ora? … E nel tuo lavoro?
Devo dirti sinceramente che, sia nel lavoro che nella vita, ho ricevuto tantissimo e non mi sento assolutamente di dire che la vita mi abbia tolto qualcosa. Mi ritengo una persona davvero molto fortunata sotto tutti i punti di vista.
Francesco, grazie per il tempo dedicatoci. Voce Spettacolo ti fa i migliori auguri per il tuo futuro.

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