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Abbiamo incontrato… Renato Zero!

di Emanuela Del Zompo.
Scritto e diretto da Renato Zero insieme allo sceneggiatore Vincenzo Incenzo esce sul grande schermo il 19-20-21 marzo Solo per Amore (Zerovskij). Un grande cine-concerto che racchiude temi importanti come la violenza sulle donne, l’eutanasia, la malattia, la solitudine, l’abbandono, tutti temi dell’attuale società in cui viviamo, tranne la speranza dice Zero che non fa parte di questo pacchetto offerto da Zerovskij.
Tutto si svolge in una improbabile stazione ferroviaria, sospesa tra reale e irreale, diretta dal misterioso Zerovskij. Qui ad andare in scena sono Amore, Odio, Tempo, Morte e Vita, ma non come concetti astratti bensì in forma umana e pronti al confronto amaro, ironico, tenero e spietato con un figlio di nessuno, Enne Enne oltre che con i due viaggiatori di sempre, ovvero Adamo ed Eva.
“In questo tour ho guadagnato meno che in tutta la mia vita, una pizza e una birra- ha aggiunto il cantante – ma sono felice di aver fatto lavorare 120 persone sul palco e altrettante intorno, fra macchinisti, facchini e tutti gli altri che hanno reso possibile questa avventura. E’ stato bello attraversare l’Italia con questi tir carichi di umanita’ e soprattutto di rispetto e di grande stima”.“
Girato nell’arena di Verona dove lo spettacolo ha avuto il sold-out, il re dei sorcini tende a precisare ai fan abituati a vedere un certo repertorio,che troveranno in questo nuovo progetto di Renato Zero una visione nuova della sua arte: l’artista vuole dare al suo pubblico uno spettacolo unico.
“Ho voluto rischiare con un operazione come questa, dice Renato Zero, ho una grande esperienza e come ho avuto ragione all’epoca di lustrini e delle paillets anche stavolta non mi sono sbagliato. Ho lavorato come attore, ballerino, fantasista e tutto questo bagaglio alla soglia dei 67 anni ha fruttato quello che porto oggi in scena. Penso che su questo pianeta esista più di un Zerosvskij: non mi definisco un figlio della politica e come il mio personaggio sono un anarchico ed è fisiologico! A questa età non pensavo di ritrovarmi nella Roma in cui vivo e penso che bisogna combattere per un cambiamento.”
“In questo lavoro – dice Vincenzo Incenzo (sceneggiatore ed aiuto regista) – ho saputo leggere il cuore di Renato e lui ed abile a mischiare le carte in tavola. Unisce il tragico con il drammatico, la cosa più piccola a quella più grande raccontando temi importanti. Oggi abbiamo rinunciato alla libertà: l’amore è un entità inarrivabile, infatti nello spettacolo è rappresentata sulla sedia a rotelle. E la fede e Dio vengono usati per scopi personali, mentre la musica dovrebbe essere da traino nelle scuole per diffondere la cultura”.
Renato Zero infine conclude che per essere veramente liberi bisogna essere sinceri con se stessi e che bisogna prevenire la delusione con il dialogo. “La vita non voleva sorridermi ma io l’ho costretta a farlo!
A conti fatti con questo film l’artista comunica più di un messaggio che invita il pubblico a riflettere oltre che a godersi buona musica. Il film esce in 300 copie per Lucky Red.

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