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Intervista al giornalista Vincenzo Venuto

Di Valentina Gemelli
 
Vincenzo Venuto biologo, giornalista, autore televisivo e conduttore. Chi è Vincenzo Venuto, oggi?
E’ quello che era ieri e cioè una persona curiosa che ha sempre seguito le sue passioni.
Dall’Università in Missione su La 7. Come è avvenuto il passaggio?
Nel 2001 nella mia vita ci fu una specie di “sliding doors”. Una troupe di Macchina del Tempo Channel, un canale satellitare di documentari e informazione scientifica, venne nel mio laboratorio per intervistarmi. Il produttore mi mise una telecamera davanti e mi disse: “Perché non ci racconti della vita dei tuoi pappagalli? …. Hai 3 minuti”
In 3 minuti raccontai di questi uccelli intelligenti, che si innamorano, che accudiscono i propri figli, che imparano e insegnano, che ballano e cantano un ballo e un canto unico per ogni singola coppia, che possono fare l’amore più a lungo di qualsiasi essere vivente escluso l’uomo.
Per farla breve alla fine della giornata mi proposi come consulente scientifico per il nuovo canale che era appena nato e loro invece mi chiamarono per fare il redattore. Fu una palestra pazzesca, perché li imparai a fare il giornalista, l’autore, il regista, il conduttore.
Poi vennero programmi importanti come Solaris e Saxchè dove facevo esclusivamente l’autore e poi …. MISSIONE NATURA … un programma unico e irripetibile nel panorama televisivo italiano.
In Missione natura, il Programma di documentari sulla natura e gli animali, tra le altre cose, hai nuotato tra le balene e sei andato a caccia di sirene. L’accostamento ad Indiana Jones è già stato fatto?
Si, qualcuno lo ha fatto.
L’idea alla base di MISSIONE NATURA era quella di fare un programma di divulgazione scientifica seria per tutti, che non fosse noioso. Quello che mi venne in mente quando me lo proposero era di raccontare delle storie dove il protagonista ero io, una specie di Indiana Jones dei poveri, che si metteva in gioco, si sporcava, si emozionava, faceva incontri straordinari, qualche volta rischiava e viveva mille avventure senza mai prendersi troppo sul serio. Il pubblico che guardava la puntata avrebbe vissuto insieme a me le stesse avventure e le stesse emozioni. Il programma non è in onda da 4 anni ma le persone ancora mi scrivono per cui credo che la formula abbia funzionato.
Il servizio più pericoloso?
In Sudafrica con uno squalo tigre troppo curioso, in Australia dove un coccodrillo marino di 3 metri e mezzo mi ha dato una musata, in Vietnam con un cobra reale che non voleva essere aiutato a riconquistare la libertà e in Venezuela dove ho avuto un incontro un po’ troppo ravvicinato con un’anaconda gigante che stava stritolando un caimano.
Qual è il limite che non deve essere superato?
Le regole per non rischiare sono poche: conoscere a fondo gli animali a cui ti avvicini, mai essere troppo sicuri e rispettare sempre le creature che hai fronte. Se uno rispetta le 3 regole non rischia di superare nessun limite ma l’imprevisto è sempre da mettere in conto.
Il ricordo più emozionante?
Ce ne sono tanti. Forse quando in Messico una grande balena grigia si avvicinò alla barca, uscì col la testa dall’acqua, mi guardò e si fece abbracciare e baciare sul muso!
Un desiderio da realizzare?
Ritrovare spazi in televisione per programmi come “MISSIONE NATURA” o “LIFE: UOMO E NATURA” (Prima serata Rete 4). Negli ultimi due anni, nonostante il grande interesse del pubblico, nessuna grossa rete televisiva sembra più essere interessata a produrre ancora programmi cosi.
Qual è il Paese che consigli di visitare?
Bella domanda… l’Africa ce l’ho nel cuore da sempre e ogni anno accompagno piccoli gruppi di viaggiatori alla scoperta di paesi come Namibia, Tanzania, Botswana però come non consigliare anche Messico, Costa Rica, Indonesia, Australia. In realtà, qualsiasi destinazione va bene, anche il parco sotto casa, l’importante è farsi guidare dalla voglia di conoscere, dalla voglia di “vedere”. Josè Samarago scriveva:
“Bisogna vedere quel che non si è visto,
vedere di nuovo quel che si è già visto,
vedere in primavera quel che si era visto in estate,
vedere di giorno quel che si era visto di notte,
con il sole dove la prima volta pioveva
vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era.
Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.”
In casa, gatto o pappagallo?
Un cane …. Una cagnetta di nome Penny.
Il tuo prossimo viaggio?
Forse Botswana
 

 

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  1. Avatar Stefano
    Stefano

    Non è solo un vero professionista, nel suo lavoro…è anche una bella persona! spero veramente di rivederlo presto in prima linea, a parlare di animali e di natura, perché sa farlo veramente bene…in mezzo a tanta tv spazzatura, avremmo veramente bisogno di qualcosa di più utile ma che, allo stesso tempo, è anche molto piacevole da seguire…

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