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SALA UMBERTO: BARBARA FORIA

C’è a chi piace soffrire e a chi piace il soffritto, a chi piace lavorare dietro le quinte e chi preferisce stare davanti alle quarte. C’è a chi piace raccontare bugie alla gente, e per questo prende anche un sacco di voti, e a chi piacciono i bambini, e per questo prende semplicemente i voti. C’è a chi piace guardare e chi muore dalla voglia di farsi spiare, chi adora farsi frustare e chi riesce a fare l’amore soltanto davanti al computer. C’è a chi piace il Grande Fratello, chi legge solo fumetti e chi sogna di fare un viaggio sulla luna, sperando che non sia piena, altrimenti non si trova posto in albergo. Comunque la mettiate, la ricerca del piacere è il vero motore che fa girare il mondo. Perciò, come diceva Oscar Wilde, che della materia era maestro, “il piacere è l’unica cosa su cui valga la pena avere una teoria”.

Ed ecco allora la teoria di Barbara Foria: una teoria fatta di acute osservazioni sul nostro vivere quotidiano, sulle nostre manie e i nostri desideri più inconfessabili. Una disamina ironica e disincantata sul concetto di piacere a 360 gradi (passando naturalmente per i novanta). Uno spettacolo organizzato come una seduta di laurea, in cui il pubblico non solo partecipa, ma addirittura giudica! E giudicando, la laureanda attrice, in fondo mette un voto anche a sé stesso, esorcizzando così le proprie debolezze attraverso il potere liberatorio della risata.

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