di Emanuela Del Zompo.
Tomino inizia a lavorare nel 1963 allo studio di animazione Mushi Production di Osamu Tezuka, lavorando come storyboard artist per serie ormai famosissime in tutto il mondo, tra cui Astro Boy. Approda al prestigioso studio di animazione Sunrise e firma la regia di serie fondamentali degli anni ’80 e ’90. Uno dei progetti che lo ha reso noto a livello internazionale è Mobile Suit Gundam (1979) con cui ha dato vita al genere dei real robot, realizzato con il team creativo della Sunrise, che appariva sotto il nome collettivo di Hajime Yatate. Questa serie cambia completamente l’immaginario raccontato dal genere mecha, aprendo il filone dei real robot: l’umanità che crea colonie nello spazio, nemici che non sono alieni cattivi o demoni, ma umani presi in lotte politiche e di potere, che hanno sviluppato una tale tecnologia da poter costruire dei Mobile Suit (Guerrieri corazzati) attrezzati con armi con armi micidiali. La serie uscita in Giappone nel ‘79 e in Italia nel 1980 è stata accolta con grande sorpresa per la sua innovatività e ha avuto negli anni un seguito clamoroso, con milioni di fan. L’universo creativo di Gundam prosegue fino ai nostri giorni, con serie diverse, lungometraggi, progetti speciali, che vedono Tomino coinvolto a volte direttamente nella regia, o nella supervisione. A Romics, come special guest, interverrà anche Naohiro Ogata, producer della serie Mobie Suit Gundam Thunderbolt. Gundam è divenuto solidamente icona dell’immaginario collettivo, protagonista anche nel collezionismo con i Gunpla, modellini ricercatissimi da appassionati di tutto il mondo. In Giappone è stata costruita anche una versione 1 a 1 del Gundam RX78-2, che oggi si trova nella baia di Odaiba a Tokyo, dove sorge anche un museo dedicato al personaggio. Numerose le serie che Tomino dirige in tutta la sua carriera, tra cui Zambot 3, l’amatissimo Daitarn 3, e altre serie dell’universo Gundam. Tomino ha scritto (sotto pseudonimo) i testi di molte delle sigle di serie di cui curava la regia, un modo per accompagnare il suo pubblico dall’inizio alla fine dell’avventura. L’autore giapponese crea storie complesse, spesso drammatiche che mettono in scena, in una cornice fantascientifica l’eterna lotta tra bene e male, due estremi che si bilanciano a fatica come spesso accade nella vita dell’essere umano di ogni tempo.
Sharon Calahan
Sapeva fin dall’età di tre anni di voler diventare un artista per la Disney. Nel 1994 è entrata alla Pixar come supervisore luci del primo lungometraggio d’animazione dello studio, “Toy Story”. Ha poi lavorato come direttore della fotografia su “A Bug’s Life,” e “Toy Story 2,” e i film, vincitori del Premio Oscar, “Ratatouille”, “Alla ricerca di Nemo”. Ha ricoperto poi lo stesso ruolo nella produzione Disney•Pixar, nominata al Golden Globe, “Cars 2”. Più di recente è stata visual designer, direttore della fotografia della pellicola Disney•Pixar “Il viaggio di Arlo”. Proprio in questo ultimo film è stata introdotta la tecnica del Painting-realism, un realismo dato grazie alla simulazione della pittura. Un nuovo effetto visivo che Calahan definisce “dipingere con la luce”. L’artista degli studi di Everyville ha studiato graphic design, illustrazione e fotografia. Dopo la scuola d’arte, ha cominciato la sua carriera come direttore artistico per programmi televisivi e produzioni video. Prima di entrare alla Pixar, è stata direttore luci alla Pacific Data Images. È membro della divisione cinematografica della Academy of Motion Picture Art and Sciences e della American Society of Cinematographers(ASC).
Matthias Lehmann
Parigino di origini franco-brasiliane, Matthias Lehmann (1978) è fumettista, pittore e illustratore. Ha partecipato a numerosi progetti collettivi tra riviste («Jade», «Ferraille»), antologie (Comix 2000, Lapin) e mostre. Tra i suoi libri ricordiamo Isolacity (L’Association, 2001); L’Étouffeur de la RN115 (Actes Sud, 2006), un noir surreale interamente realizzato con la tecnica scratchboard; Les Larmes d’Ezéchiel (Actes Sud, 2009), che intreccia un racconto sui traumi dell’adolescenza all’ironica riflessione sul senso dell’attività artistica; la raccolta di illustrazioni La Ruche et le mémorial (Ion, 2016). Ha collaborato con «Libération», «Le Monde», «Siné Mensuel» e «Marianne». Nel 2016 ha realizzato il progetto di poster art Gente di Strada, nel programma del Festival Internazionale di Fumetto BilBOlbul. La favorita, graphic novel di Matthias Lehmann pubblicato da 001 Edizioni, è la storia di formazione di una bambina che ha perso i genitori e vive in una grande casa con i nonni anziani e rigidi; una riflessione inquietante sull’identità sessuale, tra la cronaca sociale e la densità del racconto gotico.
Douglas Meakin
Vocalist originale dei Superobots e dei Rocking Horse, con cui ha cantato alcune tra le sigle più celebri degli anni ottanta, titoli come Il Grande Mazinga, Daltanious, Jeeg robot, Gordian, Trider G7, Sampei, Candy Candy, Forza Sugar, Dottor Slump e Arale!
Paolo Angelo Nespoli
Classe 1957 è un astronauta, ingegnere e
EMANUELA DEL ZOMPO INTERVISTATA DAGLI STUDENTI DEL CENTRO ROSSELLINI PER LA CINEMATOGRAFIA E LA TV
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