Se quasi 1 milione di persone che hanno fatto domanda per l’aiuto previsto dal Cura Italia è ancora in attesa di conoscere l’esito, la metà dei richiedenti non riceverà i soldi perché non possiede i requisiti. Ad affermarlo è l’INPS stesso, che ha anche svelato il mistero sui gravi problemi di accesso e la violazione dei dati personali degli utenti di inizio mese.
In totale l’INPS ha ricevuto 5 milioni di richieste su 9,5 milioni di utenti che potevano beneficiare del bonus, ma attualmente 900mila domande è ancora in attesa di un esito e Tridico ha annunciato che “la maggior parte saranno rifiutate”.
Quasi la metà delle richieste in attesa verrà respinta e gli utenti non riceveranno il bonus previsto dal decreto Cura Italia. Tridico ha reso note le motivazioni per cui l’Istituto di prevenzione sarà costretto a non erogare i 600 euro:
“Per il mondo dello spettacolo sono richiesti almeno 30 giorni lavorativi nel 2019 nella gestione ex Enpals, e molti lavoratori non ce li hanno”.
A questi si aggiungono altri 250mila utenti che hanno fornito il codice IBAN sbagliato per l’accredito del bonus, e dopo un controllo incrociato con ABI, i codici non sono risultati corretti. In alcuni casi potrebbe trattarsi di “frodi che alcuni intermediari fanno, registrando un lavoratore come potenziale beneficiario, ma mettendo l’Iban di qualcun altro”, in altri, forse la maggioranza, potrebbero essere dei semplici errori di compilazione. Il problema principale è che il sistema attualmente non prevede di modificare i dati inseriti anche se il presidente ha assicurato che “la procedura per fare correzioni sulla domanda verrà rilasciata entro questa settimana”.
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