
Coronavirus, la la Conferenza episcopale italiana, l’assemblea permanente dei vescovi italiani, accusa il nuovo decreto Conte per la fase 2: «Si viola la libertà di culto». «I Vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale». Lo afferma la Cei in una nota dal titolo «Il disaccordo dei vescovi» sui contenuti del Dpcm sulla ‘Fase 2’ illustrato dal premier Giuseppe Conte. Questo perché nel nuovo decreto non c’è alcun via libera alle messe. Dal 4 maggio saranno permessi i funerali, ma con la sola presenza dei familiari del defunto, per un massimo di 15 persone.
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