Il nostro redattore Vito “Nik Hollywood” Nicoletti ha intervistato la cantante ed attrice Hong-hu Ada. Di seguito l’intervista esclusiva per voi lettori!
Hong-hu Ada. Cantante, cantautrice e attrice italo-giapponese cresciuta a Miami. Madrelingua inglese, Hong-hu muove i primi passi nel mondo della musica all’età di soli 9 anni, facendo tappa nelle maggiori cattedrali d’Europa e successivamente negli Stati Uniti. Reduce dal successo dell’Era Glaciale 4 dov’è stata l’interprete di tutta la colonna sonora e voce protagonista della tigre Shira, la poliedrica artista italo-giapponese è conosciuta anche come voce solista del Vaticano nonchè come attrice negli USA e in Italia, per averpreso parte a film con Abel Ferrara, Pupi Avati, Nanni Moretti… Tra meno di un mese, a giugno, uscirà il suo nuovo album da lei scritto e composto, con il primo singolo in rotazione in tutte le radio inglesi e italiane. La sua voce spazia dal gospel nero al soul, fino al british pop e sempre a giugno, prenderà parte all’importante London City Festival.
Ciao Hong-hu Ada! Grazie per essere ospite di Voce Spettacolo.
Raccontaci un pò come è iniziata la tua carriera?
La mia carriera è iniziata molto presto, sin da quando ero bambina. Io sono italo-giapponese cresciuta a MIAMI. All’età di 2 anni già cantavo in inglese “I’m born again” di Billy Preston e Syrita, la canzone che mi insegnavano i miei zii in famiglia, e mi fermavo davanti al televisore a vedere i film di Charlie Chaplin. Forse il destino faceva già il suo corso… o forse no, era semplicemente un gioco… ma posso dire che con il passar del tempo i capolavori cinematografici di Chaplin , Fellini, Visconti, Peter O’Toole, Kurosawa mi sono rimasti impressi nella mente e mi hanno aiutato molto nel percorso cinematografico e musicale. All’età di 9 anni sono partita in tournee con l’opera lirica nelle più belle cattedrali d’Europa e d’America e poco dopo ho iniziato con il teatro. Poi una piccola parte nella serie tv CSI Miami, ero adolescente. L’ America mi ha dato tanto, mi ha formata: è da li che ho compreso veramente il mestiere di attrice e cantante, cosa vuol dire studiare, fare sacrifici, essere costanti, avere l’attenzione per i particolari, affrontare il palco e la camera da presa, essere su un set e comunicare emozioni. Perché le emozioni sono il FUOCO DELLA VITA. Tutto questo mi è stato insegnato negli STATI UNITI. Dopo il diploma in recitazione, quando avevo già inciso un album ed ero solista del FLORIDA GOSPEL CHOIR, mi ha chiamato il grandissimo regista americano Abel Ferrara… una telefonata veloce per dirmi che avevo un viso particolare, che lo aveva colpito, e per questo mi voleva nel suo successivo film “Mary”, la vita di Maria Maddalena, accanto a premi Oscar come Juliette Binoche, Forest Whitaker e Marion Cotillard. Andai sul set emozionatissima, recitando accanto a mostri sacri come loro, ed Abel Ferrara, contento, mi chiamo l’anno successivo per un altro film “Go Go Tales” con Willem Dafoe. Qui il mio personaggio era una dancer sotto le mentite spoglie di una poliziotta dell’FBI. Ringrazio moltissimo Abel per queste opportunità che hanno caratterizzato fortemente il mio esordio da attrice e mi hanno dato la possibilità di essere chiamata da altri importanti registi. Infatti dopo sono seguiti registi italiani… ho lavorato per ben due volte con Pupi Avati nel “Papà di Giovanna” e nel” Figlio più piccolo”, il primo drammatico e il secondo una commedia con un retrogusto drammatico. Pupi è un bolognese e ci mette il cuore, la pazienza ed una grande creatività! E’ stato bellissimo lavorare con lui. Poi è stata la volta di Nanni Moretti e un film Western “Shuna the Legend” dove sono la protagonista, Shuna, una indio comancie che combatte in difesa dei più deboli e dei più poveri. Un grande film girato in inglese, in Abruzzo, negli stessi luoghi degli spaghetti western di Bud Spencer e Terence Hill e del grande maestro Sergio Leone. Un personaggio difficile, spigoloso, complesso. In soli due mesi ho dovuto imparare a cavalcare senza sella e a sparare con un fucile a canne mozze… proprio io che amo la tranquillità, la campagna, jeans e scarpette da ginnastica. Il western è una dimensione, un mondo completamente diverso da me e dal mio modo di vivere. Dopo “Shuna The legend” tanti film: “l’Era glaciale 4 – Continenti alla deriva” dando la voce a Shira la tigre, oltre ad aver cantato la colonna sonora. Poi il Fantasy di Silvio Alfonso Nacucchi “ The key and The Answer” in cui interpreto il ruolo da coprotagonista Taras, un’elfa principessa-guerriera che combatte per amore e per il suo popolo. Meravigliosa pellicola girata in inglese tra le avvolgenti atmosfere di castelli, cascate, foreste, draghi e orribili creature notturne! Fino ad ora ho all’attivo 12 film e spero di non fermarmi!
Hai mostrato le tue doti canore da giovanissima. Hai iniziato da subito a ricevere attenzioni… quindi sembra che tu fossi una predestinata…che ne dici?
Si, è vero. Non so se fossi predestinata… questo lo lascio dire agli altri e a chi mi conosce bene. Come ho detto prima, ho iniziato a cantare molto presto. Sentivo che la musica mi apparteneva. Era come un cullarsi a vicenda tra me e le note. Ho cominciato a studiare canto, pianoforte e poi il koto – l’arpa giapponese, ma sentivo qualcosa dentro di me già prima, come una piccola voce che mi spingeva a non fermarmi, ad andare avanti, oltre il pentagramma, alla scoperta di melodie. Io sono italo-giapponese di madrelingua inglese, e noi in Oriente ci lasciamo guidare dalla natura e dalla sua potenza. Ricaviamo le melodie musicali dalle fragranze e profumi che il Creato ci regala. Basta decodificarle.
Così, piano piano, supportata dalla mia voce che si irrobustiva, si fortificava, e mentre capivo che avevo una voce estesa, sicura negli acuti, capivo anche che era arrivato il momento di iniziare a scrivere, di suonare il pianoforte e comporre le canzoni. Non finirò mai di ringraziare e ricordare i miei insegnanti americani delle scuole nere del gospel di Miami e New York che mi hanno sempre incoraggiata e supportata nella composizione dei miei brani. Oggi molte cose le devo a loro se il brano “Another Way”, che ho scritto nel 2012 con l’Era Glaciale 4, è andato in rotazione in tutte la radio italiane e del Regno Unito, nelle classifiche di Itunes, apprezzato dalla gente che lo canticchiava. Un grazie anche ai miei “Pastors”, i reverendi americani con i quali ho studiato negli USA. Oggi posso dire che, dopo 6 dischi, dopo essere stata la solista al FLORIDA GOSPEL CHOIR e al VIRGINIA GOSPEL CHOIR, inizio ad essere felice!
Talento, preparazione artistica, determinazione e fortuna, secondo te qual è la cosa più importante per avere successo?
Il successo non è altro che una strana e complicatissima alchimia, reazione chimica di tanti elementi che si intrecciano tra di loro e poi si dissolvono! Io ho capito questo. Non è facile, anzi difficilissimo, ma sicuramente il talento è la base, le fondamenta dove si appoggia un qualcosa di importante. Tutte le cose belle ed importanti nascono dalla combinazione di tante cose messe insieme. Allo stesso modo, il successo arriva all’improvviso come un arcobaleno, frutto di studio, dedizione, devozione, impegno, sicurezza, energia e poi fortuna.
Quanto di Hong-hu Ada c’è nel tuo lavoro?
Nei miei lavori, sia nel cinema che nella musica, c’è sempre una grande parte di me. Sicuramente tutta la mia anima, l’amore per questo lavoro, l’impegno e la grande attenzione nel voler capire il pubblico e non deluderlo mai. Porto nei miei lavori la mia esperienza di vita, anche se sono giovane, sono cresciuta con diverse culture intrecciate tra loro e in diversi Continenti: dal Giappone, all’Italia fino all’America. Sono cresciuta come un puzzle, mettendo insieme tanti pezzettini, modi di essere, usi e tradizioni. E credimi, non è facile, perché l’oriente e l’occidente spesso non vanno d’accordo, fanno scintille. Tutto questo credo si veda fortemente nei miei film, soprattutto nei personaggi che interpretano i quali hanno contrasti, chiaro-scuri. Insomma la cosa è complicata!
Un pregio ed un difetto di Hong-hu Ada?
Un lato forte e un lato debole di Hong-hu Ada? Uhhhhh… la domanda mi fa pensare. Il mio lato forte? Beh io mi paragono ad una CASCATA d’acqua. E’ difficile che l’acqua di una CASCATA smetta di scendere giù dal monte fino a valle. Non succede mai, è un continuo. Ecco così sono io, una cascata d’acqua che non si ferma mai e va dove vuole andare e dove vuole arrivare, come l’acqua. Sono estrema, decisa ma anche molto dolce. Il mio lato debole? La mia incapacità a perdonare. Non riesco a perdonare, non ci riesco proprio. Anche con tutto l’impegno del mondo! Non sopporto la cattiveria gratuita, la superficialità, l’insensibilità, l’ambiguità. Penso che nessuno sopporti queste cose, anche un uomo incapace di amare o che non ammette di non amare e di vivere freddamente e apaticamente le situazioni. Quindi non perdono. Cancello le persone e le situazioni. Se perdonassi… o avessi perdonato… beh forse sarebbe tutto più bello e luminoso!
Qual è stata la tua più gratificante esperienza professionale?
Ci sono state tante esperienze gratificanti, sia come attrice che come cantante. Ognuna di esse ha lasciato un segno dentro di me, come un marchio a fuoco. L’era glaciale 4 è sicuramente una di queste. Immergermi in un mondo fantastico e allo stesso tempo così tanto vero, con sentimenti buoni e cattivi. Catapultata in un mondo di colori e in paesaggi meravigliosi. Un capolavoro del film di animazione! Anche il fantasy medievale “The Key and The Answer” mi ha emozionata e mi ha fatto crescere. Interpretare Taras-principessa guerriera- non era scontato. Abbiamo girato in Valle d’Aosta tra castelli oscuri, laghi salati e foreste inquietanti. Ero sul set fino alle 3 di notte in un groviglio di emozioni; e poi rivedermi sul grande schermo, mentre duellavo e combattevo contro gli elfi oscuri, mi ha emozionata e ho rivisto tanto la mia parte di GEISHA. Significativi per me sono stati i film con Abel Ferrara, i suoi insegnamenti, le sue parole. Il grande Peter Brook, maestro mondiale del teatro, in particolare di Shakespeare. Poi come posso non ricordare il mio primo album gospel/R&B “Lost” prodotto dall’Università della Florida. Un disco di grandi sonorità che coccola l’anima e che lancia un messaggio di speranza per tutti.
Come vedi il tuo futuro?… e quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ci sono tanti progetti per il futuro: 2 fiction tv per l’Italia e una per l’Inghilterra. Probabilmente ritorno a teatro a Londra con il “King Lear di Shakespere” ed un nuovo disco. Siamo un gruppo forte, un gruppo nuovo, una squadra bellissima di produttori, creativi, grafici, un promoter e talent scout fantastico nato in Italia ma con la testa decisamente americana! Esce a giugno il mio nuovo disco, con videoclip bellissimi. Avrà canzoni molto forti e verrà proposto nelle radio in Inghilterra e poi in Italia. Un disco spartiacque, come uso definirlo io, tra un periodo buio e doloroso determinato da un forte lutto in famiglia e il desiderio di rinascere, riprendere la mia vita attraverso una strada di luce e di calore. E poi ritorno sul set con un nuovo film americano. Poi ci sono le date dei concerti a Glasgow, Edimburgo , Madrid e Londra mentre stasera, sabato 16 maggio, sono in concerto a Roma al Teatro centrale! Sono davvero contenta! Come vedo il mio futuro? Non lo vedo! Sono già contenta per tutto questo lavoro. Mi affido al destino… che faccia ciò che è giusto per me.
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