Di Valentina Gemelli
La prima può sembrarti una domanda sgrammaticata: mi parli di Io?
“IO” è l’album del mio ritorno sulla scena musicale. Sono 12 tracce, dodici percorsi di vita dove chiunque può ritrovare la propria storia. Sonorità decisamente pop-rock lontane dai miei primi lavori discografici ed in sintonia con quella che è la mia crescita umana ed artistica. In questi brani vengono toccate tutte le emozioni: dall’amore alla rabbia, trattando ogni argomento con estrema onestà.
“Brutta, ti guardi e ti vedi brutta…” chi è la brutta in questione?
La storia è reale ma, come rispondo sempre a questa domanda, non farò mai il nome di quella che all’epoca era una ragazzina. La “BRUTTA” in questione, che poi brutta non era, è facilmente, anche ad oggi, identificabile in mille ragazzine che, piene di insicurezze, in un età particolare non si sentono mai adeguate .
Ed è proprio con questa canzone che hai partecipato al Festival di Sanremo, tra le nuove proposte, nel 1992. Il tuo primo ricordo, a parte Pippo Baudo?
La forte emozione probabilmente percepita solo in parte nella sua grandezza, ciò dettato dalla mia giovane età poiché avevo solo 18 anni. Ricordo la telefonata di Lucio Dalla dopo la mia esibizione, memorie ben salde nella mia mente .
Il Telegatto, il Festival anche nel ’93 ed ancora nel ’94. Passato e futuro. Ritornerai a Sanremo?
La questione non è se io ritornerei a Sanremo ma se mi chiameranno, per partecipare. Negli ultimi anni, vedendo e sentendo anche i miei colleghi, mi sono accorto, ma anche il pubblico che ormai non vive nell’ignoranza grazie all’immediatezza delle notizie nel web, che a Sanremo si viene convocati e che, il più delle volte, è praticamente inutile presentare un brano. Sarebbe più onesto, da parte degli organizzatori, ammettere che più che il Festival della Canzone Italiana è il Festival dei soliti raccomandati o quelli ai quali dare un premio alla carriera. Su certe scelte rimango basito ogni anno di più e mi sembra fin troppo chiaro anche l’opinione del pubblico che, assieme a me, si domanda con quale criterio vengono portati sul palco certi brani. Ma su tutto questo va fatta una grande riflessione, provando a ricordare i Sanremo che furono e, tra quelli degli ultimi, anni cosa ricordiamo. Quali canzoni? La risposta sarà più che chiara a tutti.
Ma sei stato scoperto da Giancarlo Bigazzi. Dove e quando?
Non è esatto. Insieme con Bigazzi c’era Giuseppe Dati. Dal piano bar hanno, poi, deciso di investire e puntare su di me, credo con ottimi risultati! In quegli anni (avevo soltanto 15 anni) suonavo nei pianobar fiorentini il fine settimana, cercando di coniugare la scuola alla musica. Ma la musica, poi, diventò la mia vera vocazione e si prese tutto il mio tempo.
4-3 numeri che non sono solo numeri, però.
Si tratta di un singolo precedente all’album IO che appartiene ad un periodo anteriore rispetto al nuovo lavoro discografico, realizzato proprio per riaffacciarsi e dire: “Ci sono e sono pronto”. Un brano leggero, fresco, in cui “l’amore vince sempre vince 4-3”, passato a Radio Italia per un intera stagione e con grande successo riscontrato dai loro ascoltatori.
E nei momenti di silenzio, quelli in cui le apparizioni televisive sono più rare, Alessandro Canino si occupa di musica e anche di altro?
Le apparizioni televisive sono rare in quanto la TV ha, praticamente, dimezzato se non tolto del tutto lo spazio dedicato al mondo della musica. Programmi bellissimi venuti meno che, sicuramente, lasciano un grande vuoto non solo agli artisti ma anche agli amanti della musica. Sinceramente, non ho mai avuto momenti di silenzio. Sono occupato in serate, eventi di ogni genere, molto impegnato nel sociale, cosa che consiglio a tutti. Io dico “Far del bene porta bene”. Spazio dalla Svizzera al Canada verso ogni luogo dove ancora si gode della buona musica italiana e dove tutto si fa tranne che stare in silenzio.
Nel cassetto sogni, inediti o entrambi?
Nel cassetto tengo le cose tangibili. I sogni li porto con me fuori e cerco di realizzarli con determinazione, come sempre ho fatto nella mia vita. Non ha senso avere un sogno se non puoi realizzarlo, sarebbe come vivere una illusione e io voglio vivere.
E per cena, Lampredotto?
Ho una passione per la cucina che porta spesso molti amici alla mia tavola. Ospiti graditi, che delizio con piatti delle mie terre, quindi toscani ma anche con rivisitazioni ed ogni tipo di contaminazione culinaria, ovvio. Su Almax Magazine, ogni mese, si può trovare la rubrica Cucino Io curata da me. Direi, quindi, non solo Lampredotto!
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