Di Vito “Nik H.” Nicoletti
Ciao Elisabetta! E’ un vero piacere ospitarti sul nostro portale. Iniziamo dalla prima domanda. Un bel tuffo nel passato. Da bambina cosa sognavi di fare?
In realtà non sognavo di fare un mestiere vero e proprio, però mi ricordo che da bambina dicevo spesso di voler essere una “prima donna”, lo dico adesso tra l’imbarazzo e il riso. Oggi mi rendo conto che dietro a quel pensiero c’era la figura di mio padre e il tip tap che ci ha legato profondamente. Sono cresciuta vedendo ballare lui o i suoi svariati corpi di ballo. Stavo le ore inchiodata sulla sedia in silenzio a vedere le prove degli spettacoli. Ero estremamente vitale e mentre giocavo a fare la ballerina rubavo l’arte a mio padre!
Chi è Elisabetta Ventura?
Una donna in divenire e un’attrice alla scoperta delle sue capacità.
Cosa significa essere attrice, oggi.
Fare ricerca su se stessi, conoscersi, abbattere dunque ogni forma di giudizio per essere liberi nell’esprimerci e nel far vedere. Scoprire la propria originalità e alimentare la propria fantasia sempre.
Le emozioni che provi quando reciti, sono le stesse che provi quando vivi?
Ho interpretato personaggi che si avvicinavano a quella che sono, alla mia storia. Altre volte, invece, i personaggi erano sconosciuti ed è stato bellissimo, sorprendente perché fai delle scoperte e vivi delle emozioni nuove proprio per il fatto che ti lasci andare al personaggio ed è lui che, a un certo punto, ti prende per mano e ti guida.
Cosa lega un attore al suo personaggio?
L’attore ha l’obbligo di essere credibile agli occhi dello spettatore attraverso il proprio vissuto e la libertà di mostrarlo rende un personaggio vivo.
Delle proposte di lavoro, qual è quella che escluderesti in modo tassativo e quella che invece ti piacerebbe fare che non hai ancora fatto?
Forse in un reality non mi sentirei proprio a mio agio. Se dovessi guardare al teatro mi piacerebbe moltissimo, un giorno, approdare al Musical e, nel cinema, poter interpretare una donna molto forte, passionale, magari in un film d’autore.
Cosa ti ha tolto la vita e cosa invece ti ha dato fino ad ora? … E nel tuo lavoro?
Ho perso entrambi i miei genitori troppo presto. Mi sono trovata da sola e, allo stesso tempo, libera nella ricerca della mia identità di donna, autonoma e forte. Libera nelle mie scelte come attrice.
La felicità per Elisabetta
Poter fare della mia passione il mio lavoro. Essere liberi di scegliere. Non aver paura di dire, di rifiutare. Non avere paura di sentire. Non aver paura di amare.
Una tua debolezza e una tua forza?
Credo siano le due facce della stessa medaglia… la capacità di vivermi le emozioni nei rapporti umani.
Senza i sogni non si può… (Continua tu)
Senza i sogni non ci sarebbe quella prospettiva di possibilità che ci fa muovere nella vita. I desideri raccontano la parte più autentica di ogni essere umano.