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Intervista con il Maestro. Giovan Battista Diotaiuti

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Il nostro redattore Gianfranco De Cataldo ha intervistato il Maestro Giovan Battista Diotaiuti.
Il Maestro Diotaiuti, opera nell’insegnamento dal 1963 ed ha annoverato tra i suoi allievi Alessandro Haber, Kim Rossi Stuart, Monica Guerritore, Luca Barbareschi, Pino Quartullo, Massimo Bonetti e molti altri. Di seguito l’intervista esclusiva rilasciata per voi lettori.
 
Maestro benvenuto su Voce Spettacolo. Siamo davvero onorati di ospitarla sul nostro portale. La prima domanda. I suoi sogni e le sue aspirazioni da bambino.
Da bambino mi piaceva danzare, avendo pero’ una madre attrice di professione ed anche un po contraria alla danza… ho iniziato da subito recitare e dedicarmi a tutto cio’ che riguardasse questo ambito.
Un suo consiglio ad un attore che ha appena iniziato un percorso formativo.
Quando “abbracci” questo tipo di professione devi esser bravo ad accettare tutto. Momenti belli, momenti meno belli, momenti ricchi di lavoro, ricchi di soddisfazione, ma anche vuoti, momenti NO ecc .; cosi come accade in un lavoro qualsiasi; ad un dentista per esempio c’e’ un giorno che puo’ avere 100 clienti nel suo studio, ed un altro dove magari nemmeno uno. Per cui vanno sempre accettati sia i lati positivi e sia quelli negativi che questo tipo di lavoro comporta. Da qui il mio consiglio e’ quello di crederci sempre, studiare, essere positivi ed andare avanti!
Tecnica : quanto e’ importante in un percorso di formazione artistica ?
Tanto! Puo’sembrare banale come risposta ma gesticolare, muovere mani braccia, il timbro di voce ecc risultano essere poi fondamentali per la buona riuscita di qualsiasi lavoro; cio’ te lo insegna la scuola ma ovviamente devi saper anche metterci del tuo. Tempo e umilta’ sono due delle componenti fondamenali per “formare” un artista. Non si puo’ pensar di essere “arrivati” in questo lavoro solo dopo pochi mesi, il tempo medio di un’Accademia di studi di recitazione e’ 3 anni. Gli attori inglesi, ad esempio, gesticolano pochissimo in scena e sono sempre considerati i migliori da sempre.
Si scorge presto quando un suo allievo puo’ diventare un grande attore, artista?
Si, anche se in linea di massima ci sono delle sorprese talvolta. C’e’ gente che magari all’inizio sembrava negata, ma dopo tanto studio, tanta applicazione ha saputo tirar fuori quelle doti che poi si sono rivelate fondamentali per il prosieguo del suo percorso. Un pò come l’esempio del fiore che per sbocciare… ha bisogno di tempo!
Il suo personale parere sul Cinema in Italia.
Per la verita’ ne h fatto poco, ho dedicato quasi tutta la mia esistenza al Teatro e all’insegnamento. Un buon film a volte e’ frutto anche di un certo sincronismo tra montaggio, fotografia, sceneggiatura, oltre poi alla mano stessa del regista e dei suoi interpreti (gli attori).
La Scaletta: ci parli un po di questo suo progetto, in qualita’ di Direttore Artistico.
Fondata da me negli anni’60 e’ la Scuola di Teatro nei pressi di Piazza Venezia a Roma da dove sono usciti poi oltre 3000 allievi (Alessandro Haber, Kim Rossi Stuart, Monica Guerritore, Luca Barbareschi, Pino Quartullo, Massimo Bonetti solo per citar alcuni). Nel 1967 poi ho iniziato ad insegnare con la Scuola « Studio Fersen » unica scuola a pagamento in quegli anni, a differenza del Centro Sperimentale e dell’Accademia Nazionale. Non nascondo la mia soddisfazione e commozione nel vedere tutti i miei ex-allievi in tv, sul palcoscenico o sul grande schermo come giusto che sia.
Il suo personale parere invece sul Teatro in Italia.
E’ un periodo caratterizzato dal “pullulare” di tante scuole (forse anche un po troppe a mio parere) seppure con tanti giovani che con altrettanto ardimento e coraggio intraprendono il percorso formativo. L’insegnamento migliore non te lo da la scuola in se per se, ma chi in quella scuola insegna e ti segue quotidianamente nel tuo stesso percorso. A loro dunque va il mio piu’ sincero incoraggiamento e il mio affettuoso augurio affinche’ questa meravigliosa espressione d’arte, qual e’ il Teatro, possa sempre trovare terreno fertile nella nostra Italia. Come dico da sempre: Il Teatro e’ una scuola di VITA!
Un saluto ai nostri lettori.
Chi ha passione non demorda! Una scuola di teatro mi verrebbe di consigliarla a tutti proprio perche’ il Teatro e’ lui stesso una scuola di vita, anche se poi non diventi attore a tutti i costi! A tutti i ragazzi che frequentano recitazione dico sempre di esser lasciati liberi di agire, ma anche liberi di sbagliare, proprio perche’ devono credere in quello che fanno e se, casomai devono sbagliare, devono farlo loro stessi per rendersi conto poi dell’errore. Del resto oltre 60 anni di insegnamento la dicono tutta. Un caro saluto a voi.

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