Il nostro redattore Vito “Nik Hollywood” Nicoletti ha intervistato la giornalista Stefania Giacomini. Ecco l’intervista per voi lettori!
Ciao Stefania! E’ un vero piacere ospitarti sul nostro portale. Iniziamo dalla prima domanda. Un bel tuffo nel passato. Da bambina cosa sognavi di fare?
Da piccola ho avuto una bella esperienza artistica nella danza classica che mi ha avvicinato al palcoscenico e al mondo dello spettacolo. Ma non amavo scrivere, ero piuttosto studiosa e ho sempre seguito la grammatica italiana e le lingue straniere. Dopo il mio soggiorno in Canada con i miei cugini sono maturata e tornando in italia con idee più chiare desideravo approfondire codici linguistici stranieri per lavorare in ambienti internazionali.
Quando hai capito di voler diventare una giornalista?
E’ stata una scommessa con me stessa durata 11 anni. Io sono entrata nel 1979 in RAI non con un contratto giornalistico ma impiegatizio, poi una serie di vicende mi hanno portato a curare una rubrica ‘giornalistica’ a radio uno per gli automobilisti stranieri. Mi fu ‘vietata’ dopo circa un anno perchè non avevo un contratto giornalistico. Ci soffrii non poco perchè, per questo piccolo spazio, ci lavoravo anche a casa. Poi alcuni amici mi spinsero a collaborare fuori la Rai con varie testate tra cui IL MESSAGGERO, CARAVANING, iL SECOLO XIX DI GENOVA, AGENZIA AISE , L’AVANTI ,PANORAMA ecc ecc…e presi il tesserino di pubblicista. Finalmente ci fu l’apertura delle sedi giornalistiche regionali e fui ammessa alla selezione interna e mandata alla sede di Bolzano per il mio praticantato, in quanto in direzione, scoprirono che il tedesco era una delle tre lingue di mia conoscenza. Dopo circa due anni e mezzo sono riuscita a tornare nella mia adorata capitale per i campionati mondiali di calcio e in seguito assegnata al TgLAZIO DOVE SONO RIMASTA come conduttrice e cronista SINO A GIUGNO 2013. Ora sono direttore di ‘GOODINIGALY WEB TV’. Per sette anni sono stata autrice e conduttrice della TRASMISSIONE GIORNALISTICA RADIOFONICA Rai ‘ITALIACHE VA ‘ , e dopo il congresso della FNSI sono VICEPRESIDENTE DELLA UNGPI OVVERO DEI GIORNALISTI SENIOR.
Cos’è il giornalismo per te?
Il giornalismo e’ la passione del racconto della verità. Cosa che si sta perdendo a favore del gossip, della dietrologia e delle ipotesi. Eppure di fatti ce ne sono eccome, negativi e positivi, ma non si ‘ raccontano’ perchè non fanno comodo.
Fare giornalismo è una scelta professionale o una scelta di vita?
E’ una scelta professionale che influenza le tue scelte di vita. Tanti sacrifici e rinunce a dei turni che coinvolgono anche la tua famiglia. Di una cosa sono certa, non avrei mai messo a repentaglio la mia vita per il mio lavoro, soprattutto da quando ‘mi sono creata una mia famiglia’ ed ho avuto mia figlia. Qualche rischio comunque l’ho passato anche io, per esempio in una missione in Costa Rica…un po troppo lunga da raccontare.
Cosa vuol dire per te “raccontare la notizia”?…è concesso un certo coinvolgimento nel farlo?
Prima di tutto verificarla dalle fonti e non accontentarsi delle agenzie e di internet. Essere coinvolti non significa ‘prendere tutto ciò che ti dicono per oro colato, ma saper discernere con senso critico, verificare e ‘raccontare, con termini chiari e non con frasi fatte o luoghi comuni la notizia’. Il racconto verbale necessita anche di una certa capacita recitativa e un sillabare chiaro…intendiamoci non ha nulla a che vedere con la recitazione artistica.
Ogni notizia fa conoscere meglio il mondo…è vera la frase “tutto il mondo è paese”?
Sicuro…purchè la notizia non sia fasulla o che sia data per ‘manipolare’ l’opinione pubblica. Non credo in questa frase “tutto il mondo è paese” perchè se è vero che ci sono valori e aspetti di vita civile in comune con altre civiltà, bisogna avere però l’occhio curioso e pronto nel cogliere il modo di vivere, le mentalità e i costumi di diverse culture, e avere la voglia di raccontarle con rispetto. Per esempio sono inorridita sull’uso dell bimbe kamikaze da parte di gruppi terroristici, ma non vedo pubblicate tante notizie di denuncia in merito…perchè?
Il primo dovere di un giornalista?…chi racconta ha delle grandi responsabilità?
Certo che ci sono responsabilità. Distruggere una reputazione con una notizia falsa o sbagliata può rovinare una carriera e una vita (vedi caso Tortora), quindi il nostro dovere è essere eticamente corretti nel proprio lavoro, avere la sensibilità e la delicatezza di raccontare, con ‘termini ‘giusti e non sparati’, anche situazioni scabrose. Valutare con attenzione ogni parola usata. Quindi non sono d’accordo, per esempio, con le ‘penne’ di Charlie Hebdo. La satira va bene, la libertà di stampa va bene, fintanto che non offenda le sensibilità e le religioni altrui, inoltre dovremmo far rispettare anche le religioni ‘ occidentali’ e il nostro modo di pensare.
La notizia che ricorderai sempre e quella, invece, che vorresti non aver mai raccontato?
Più che notizia, le interviste che ricorderò sempre sono quelle fatte con Tom Cruise, George Clooney, Anthony Hopkins e Rene Zellwegger. I divi americani ed inglesi ti colpiscono per la loro umanità e semplicità.
La notizia che non avrei voluto mai raccontare è un caso di infanticidio nel lazio. Avevo appena saputo di essere incinta, ma in redazione non ne sapevano nulla, e mi mandarono come cronista in una paesino vicino la capitale dove una povera disgraziata, forse una emigrata extracomunitaria, dopo aver dato alla luce il figlio, è stata forse costretta e lanciare il corpicino da una rupe. E’ stato terribile e ho dovuto fare uno stand up. Naturalmente mi sono rifiutata di vedere le foto del corpo martoriato.
Un film o una canzone per conoscere meglio Stefania?…e perché?
‘VANILLA SKY’ con Tom Cruise. E’ un film che ci racconta il nostro possibile futuro, i risvolti sentimentali e psicologici. Mi piacciono i film coinvolgenti ed impegnativi che ti fanno pensare, e questo film offre più letture. L’ho visto ben 4 volte, suscitando un intenso dibattito con mio marito sulla possibilità di ibernazione e di un risveglio dopo molti anni, ma anche che la ricchezza e il potere non sono nulla senza la salute e il rispetto dell’altro. Un altro che consiglio sempre è “Quasi amici”, un film francese intelligente che sfata pregiudizi nei confronti di chi è affetto da handicap e di chi vive ai margini.
La canzone che adoro è “Viva la vida” dei Coldplay. Me l’ha fatta conoscere mia figlia Ludovica, oggi 21 enne, architetto e designer a londra. E’ grazie a lei che ho seguito anche un loro concerto ad Udine. Lo show mi ha ricordato molto quello indimenticabile dei Pink Floyid a Verona. Melodia e parole sono piene di energia e positività, e quando posso, la uso per alcuni pezzi tv, sempre rispettando i tempi, altrimenti la Siae con i diritti d’autore ti viene a “bussare casa”.
Progetti per il futuro?
Per il mio futuro vorrei implementare la mia web tv ‘GOODINITALY’ sulle eccellenze italiane anche nel mondo perchè credo molto nel web soprattutto se il contenuto è veicolato con responsabilità e competenza. Desidero continuare con altre edizioni del premio “Italian Talent Award” sul giornalismo internazionale enogastronomico e dell’ “Italian Style of life”, la cui prima edizione insieme all’on. Sandra Cioffi, ha avuto alla Camera dei Deputati un notevole successo. Infine vorrei scrivere altri libri, nella mia carriera ne ho già scritti tre: “Il successo vien con l’abito” RAI ERI, pocket book sulla moda italiana, “Alla scoperta del set” libro sui mestieri del cinema e sulla collaborazione tra moda e cinema e “Moda e mass media” un testo universitario che ho usato durante il mio insegnamento a La Sapienza.
Senza i sogni non si può…(continua tu)
Vivere…il sogno ti da la spinta per vivere, ma non bisogna fare l’errore di vivere solo al passato o al futuro, ma assaporare intensamente il presente. Le nuove tecnologie accelerano il ritmo di vita proiettandoti troppo verso il domani, perdendo di vista lo scorrere del tempo…un po di ‘slow time’ ci vuole.
Stefania, grazie mille per il tempo dedicatoci.Voce Spettacolo ti fa i migliori auguri per il tuo futuro e per la tua carriera!
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