Il nostro direttore e attore Walter Nicoletti con il redattore Gianfranco De Cataldo ha intervistato Elisabetta Pellini, attrice italiana. Di seguito l’intervista esclusiva rilasciata per voi lettori.
Ciao Elisabetta, finalmente ho l’onore di intervistarti. Iniziamo dalla prima domanda. I tuoi sogni ed aspirazioni da bambina. Come nasce la passione per la recitazione?
La mia passione nasce fin da piccola.. A cinque anni ho iniziato a studiare danza classica e il primo saggio al teatro impero di Varese, la mia città.. Mi ha fatto capire che mi piaceva lo studio, la fatica fatta durante l ‘anno per arrivare a teatro, lo scricchiolio degli assi, il sipario, l’adrenalina… Poi la grande passione che ho sempre avuto per il cinema, la psicologia… Entrare e uscire, dal personaggio, crearlo, viverlo…
Secondo te, qual è il segreto del successo?
Non so se ci sia un segreto ma ci sono vari ingredienti : la fortuna, la volontà, il carisma, la sensibilità, l ‘intelligenza.
Il tuo punto di vista sul mondo dello spettacolo.
E’ un mondo difficile, ma non lo conosco molto bene…
Se la tua vita fosse un film o una canzone quale sarebbe? E perchè?
Nella mia vita e molto importante l’ amore in tutti gli aspetti. Amore come sentimento affettivo e amore come passione per la vita stessa, che cerco di viverla intensamente, a volte mi faccio male ma cerco di farlo con sincerità e senza maschere, spontaneamente, facendola scorrere. Sarebbe un film comico e a tratti malinconico, perché a volte mi accade di tutto e penso che per ricominciare, devo prenderla con ironia e ricominciare… E perché sono buffa, distratta…
Cosa significa essere un artista oggi?
Non so cosa significa, perché ognuno e’ artista a proprio modo. Per me comporta, leggerezza, costanza, volontà, cercare di conoscere il mondo e raffigurarlo, rappresentarlo, viverlo.
I tuoi hobby.
Dipingere, leggere libri e anche fumetti, ascoltare la musica, andare al cinema, dipingere,scrivere, fotografare,viaggiare.
Un ricordo indelebile della tua carriera?
L’emozione che provo ogni volta il primo giorno di set: un mix tra ansia, paura, felicità… È quando finisce il film invece tristezza perché finisce il personaggio, l ‘avventura vissuta e le amicizie create. Che a volte continuano, altre si perdono.
Un ruolo interpretato che ricordi con più piacere?
Victoria Bergman medico senta frontiere che lavora in Africa, nel film LA STAGIONE DELLE PICCOLE PIOGGE, regia di Sergio Martino. Bel personaggio, positivo e mi è piaciuto molto lavorare in africa, Kenya. Ho avuto la possibilità di fare anche un ‘esperienza umana molto importante, che mi ha arricchito dentro. Ho conosciuto in prima persona, fuori dal set, grazie ad una amica, Renata Castagna, che segue una onlus a Matgani, vicino a Malindi. E sono entrata spontaneamente nel loro villaggio, mi hanno aperto i loro cuori, facendomi vivere emozioni vere e indimenticabili.
Cosa consigli agli aspiranti artisti che sognano il mondo dello spettacolo?
Consiglio di studiare in scuole attestate, iniziare presto e non mollare mai. Tante porte si chiuderanno, ma insistendo, se si ha talento, prima o poi arriva l’ occasione!
Pensi che il mondo del cinema in genere risenta del malessere economico nazionale ed europeo?
Si credo che risenta la crisi anche il nostro cinema, si fanno pochi film e molti non trovano la giusta distribuzione. Credo ci siano bravi professionisti registi e attori che sono competenti, ma non riescono a trovare la via per esprimersi, e molti ricorrono al cinema indipendente o al web.
Cinema e TV? Indicaci piu’ o meno le differenze.
E’ una questione di tempo e cura. Nel cinema ogni scena e più curata e si dedica più tempo per farla, e l’ attore ha maggiori possibilità per farla bene. La televisione, intendo la fiction, bisogna farla attraverso molte scene al giorno, e spesso si ha poco tempo per migliorare la scena. Non cambia la recitazione tra televisione e cinema, quando si dice Ciak azione, l’attore interpreta. A teatro invece la recitazione e differente, più plateale. Bisogna portare la voce, senza l’ uso del microfono e c’ e ‘ un differente uso dello spazio.
L’importanza della formazione artistica.
Credo sia importante studiare dizione, canto, tecnica e un po’ di psicologia. C’è qualche genio che non ha bisogno di nulla, ma credo sia importante il continuo studio. Anche su se stessi.
C’è ancora un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?
Sono diversi, ma essendo sogni non vanno svelati. Altrimenti non si avverano!!
Cosa rappresenta per te l’arte?
E’ molto importante. Amo Roma perché è una città ricca d’arte, un museo a cielo aperto. Mi perdo a guardare mostre, edifici, chiese, quadri, sculture.
Un tuo motto o una frase che più ti rappresenta?
Non mollare mai.. Forza. Comunque quello che li riassume tutti quanti e una parola: FELICITÀ. Qualunque sarà il mio destino, spero solo di esser serena e felice. Io e chi mi è vicino.
Manda un saluto ai nostri lettori!!!
Un saluto e un augurio di una bella estate a tutti i lettori, spero che l’articolo vi sia piaciuto. Tanto bene e serenità a tutti. La vita è imprevedibile, bisogna viverla con il cuore e rispetto.