LE INTERVISTE D’AUTORE di Carmen Minutoli: Emanuela Tittocchia

LE INTERVISTE D’AUTORE di Carmen Minutoli: Emanuela Tittocchia

LE INTERVISTE D’AUTORE a cura della Giornalista Carmen Minutoli 

“Ringrazio Emanuela Tittocchia per aver svelato un po’ del suo vissuto personale ed artistico concedendo questa esclusiva  intervista per la  mia rubrica. I lettori di Voce Spettacolo potranno così conoscere meglio Emanuela come donna ed artista”.

  • Emanuela Tittocchia: come ti definisci?

Bella domanda. Sono un po’ tutto e il contrario di tutto, dipende dai contesti. Di base però sono onesta, accogliente e generosa. Spesso le persone però approfittano della mia gentilezza. Io me ne accorgo subito e mi allontano. In questo mondo purtroppo la gente scambia la gentilezza e l’educazione per debolezza. Non riesco a provare rancore, mi arrabbio quando subisco un torto o quando lo subiscono le persone a cui voglio bene, però poi mi passa. Ho grande facilità a chiudere i rapporti con chi non mi piace. Non mi piace l’ipocrisia, non sopporto i buonisti e i finti moralisti, anche perché penso che chi fa la morale agli altri tende a farla per lavarsi la coscienza, perché la sua è più sporca di quella delle persone che critica. E poi non sopporto chi non si espone, perché ha paura di perdere consensi. Ecco con queste persone vengono fuori altri lati della mia personalità come la durezza e l’inflessibilità.

  • Come procede il tuo vissuto artistico e lavorativo?

Bene, grazie a Dio. Mi sto occupando di tante cose diverse e questo mi piace. Organizzo e conduco eventi, spesso sono ospite in tv, scrivo e ho ripreso seriamente a cantare. Sto lavorando ad un mio progetto musicale secondo me molto divertente. Ho una creatività che va utilizzata in tanti ambiti diversi, l’ho capito in questi anni.

  • Potresti dirci chi sei oggi? Ovvero dagli esordi cos’è cambiato a distanza di tempo?

Chi mi conosce bene rivela che io sono sempre la stessa, ma è normale che io sia cresciuta. Mi sento più forte, più sicura e professionalmente più preparata. Di base continuo ad essere simile alla Emanuela degli esordi, mi entusiasmo tanto, mi emoziono, studio, mi fido delle persone, però è anche vero che ho una struttura molto diversa oggi, dovuta sia al percorso professionale, sia al percorso personale, spirituale messo in atto in tutti questi anni. Io lavoro molto su di me, mi analizzo, prego, faccio meditazione. Devo ancora migliorare ma un buon lavoro, secondo me, è stato fatto.

  • Hai una schiera di fans. La gente secondo te cosa apprezza maggiormente di Emanuela personaggio noto ed Emanuela persona?

Apprezzano soprattutto la mia schiettezza, me lo dicono sempre. Poi le persone che mi seguono mi ripetono che trasmetto sempre emozioni, di qualsiasi tipo e questo per me è bellissimo! Succede perché io non mi trattengo mai, dono tutto quello che ho e soprattutto racconto tanto della mia vita, anche eventi o sentimenti non belli. Questo crea una forte empatia. Del personaggio Emanuela apprezzano soprattutto la grinta e la forza, di Emanuela persona la dolcezza.

Io ho un rapporto bellissimo con i miei fans, quando li incontro mi dicono che sono quasi una sorella per loro, una di famiglia e questo mi rende felice. Io sono figlia unica, vivo da sola, la mia famiglia è Torino, io a Roma. Spesso viaggio da sola. L’affetto delle persone, la vicinanza, gli abbracci mi fanno sentire sempre in ottima compagnia. Anzi, colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che mi vogliono bene.

  • Progetti passati e recenti già realizzati. Cosa puoi dirci a riguardo?

Tanti progetti bellissimi. Ho condotto recentemente “Festival di Cinema” importanti, ho preso parte ad un film intitolato “Tic Toc”, sono stata ospite in trasmissioni RAI e Mediaset… Un progetto a cui tengo in modo particolare è la mia trasmissione andata in onda su Alma TV intitolata “A casa di Emy”. Un’esperienza meravigliosa che mi ha arricchito da tutti i punti di vista. Ho conosciuto nel profondo persone e personaggi che vivevo in modo più superficiale, ho capito quanta voglia c’è di fidarsi e raccontarsi senza veli e protezioni. Il tutto è avvenuto attraverso i ricordi più veri, più intimi della persone. “A casa di Emy” è una trasmissione che ho voluto fortemente, l’ho ideata, scritta e condotta. Ho scelto gli ospiti e gli argomenti. Un viaggio nei profumi, nei sapori, nel passato che ci appartiene e ci riconduce alle nostre origini. La trasmissione ha avuto molto successo, sto preparando altre 20 puntate. Ringrazio l’editore di Alma TV Giovanni Sciscione per questa bella opportunità.

  • Vuoi raccontare qualche aneddoto per esempio sui primi incontri con produttori, colleghi, personaggi vari incontrati in ambito lavorativo avvenuti in passato?

Ce ne sono tanti. Il mio è stato un percorso molto graduale. Ho iniziato con la scuola di recitazione del “Teatro Nuovo” a Torino durante il secondo anno di Università, quindi mattina e pomeriggio facoltà di Architettura, la sera a teatro. Inoltre facevo parte di alcune compagnie teatrali. Nel 1993 ho iniziato a lavorare nelle televisioni private di Torino. Quando ho terminato l’università ho dedicato tutto il mio tempo alla mia vera passione: la recitazione e la conduzione. La prima volta in cui ho partecipato ad uno spettacolo teatrale avevo 13 anni, ero la protagonista di uno spettacolo molto divertente “La pentola rivelatrice”, in un teatro a Torino. Mi ricordo ancora oggi l’agitazione del momento in cui ho incontrato il professor Formuso (mi ricordo ancora il nome) insegnante di lettere nel mio liceo ma in un’altra sezione, che si occupava della scelta degli “attori” e della regia. E poi tantissime emozioni legate ad incontri e provini. Gioia infinita quando ho conosciuto Alberto Sordi e felicità vera quando ho incontrato per la prima volta Claudio Baglioni, il mio mito di sempre. Con lui ho anche condotto una serata. Si può immaginare la mia immensa emozione.

  • Spesso la carriera delle donne, qualsiasi ambito, è contrastata da diverse difficoltà, luoghi comuni. È stato così anche per te?

Io credo di essere stata fortunata ma anche di aver creato la mia fortuna. Mi spiego meglio: io sono sempre stata una grande secchiona, mi è sempre piaciuto studiare e prepararmi. Non penso sia un pregio ma semplicemente una mia caratteristica. Questo mi ha portato sempre a scegliere la professionalità e ad avere a che fare con persone che hanno capito quello che ero in grado di fare. Sarei un’ipocrita a dire che nessuno ci ha provato con me e nessuno in qualche modo mi ha ricattata, ma io ho sempre avuto la forza di cambiare strada, di mandare a quel paese le persone scorrette. La strada è più lunga così, è più complessa, ma per me sarebbe molto più difficile perdere la mia libertà, dover dipendere da qualcuno. Si chiude una porta, se ne apre un’altra. Se una persona è seria, preparata e lavora bene l’occasione arriva sempre. Aggiungo che è vero che ci sono pregiudizi e molti pensano che le attrici siano più disponibili da un certo punto di vista rispetto a chi fa altri mestieri, ma ci sono anche tante persone perbene che pensano solo al lavoro e valutano le donne per quello che possono rendere a livello professionale.

  • Hai qualche “rivelazione” importante che vorresti svelare in questa intervista?

Che mi sposo! No, scherzo. Non ho mai neanche convissuto, sono un caso patologico. Però vorrei sposarmi e ho una bella sensazione a proposito: penso che lo farò.

  • C’è qualcosa nel tuo vissuto ad oggi che non sei ancora riuscita a realizzare ma a cui tieni fortemente?

Tante cose, sia a livello personale, sia professionale. Sono felice di avere ancora tanti obiettivi da raggiungere, questo mi tiene viva. Sono però troppo scaramantica per raccontare i miei sogni più veri ed intimi. Se si avvereranno lo saprete.

  • Quanto pensi sia cambiato il mondo artistico, della cultura e spettacolo durante la pandemia ed adesso con la ripresa?

E’ stato un periodo terribile che purtroppo ha dimostrato ancora una volta come viene considerato il mondo artistico da chi ci governa. Intanto bisognerebbe provare a pensare come sarebbe il mondo e cosa avremmo fatto chiusi a casa per mesi senza musica, cinema, televisione. E poi bisogna iniziare a comprendere che il mondo dello spettacolo non è composto solo da grandi artisti ricchi e privilegiati, ma anche da un mondo di maestranze, tecnici, organizzatori… Ora siamo ripartiti ma con grande difficoltà e con tanta amarezza. La cultura, l’arte, il teatro, la creatività sono fondamentali. Stanzierei fondi per sostenerli, è un patrimonio importante per tutti. Darei la possibilità a tutti di studiare, di apprendere, realizzerei corsi di formazione gratuiti. La cultura e la conoscenza ci rendono liberi di scegliere e decidere.

  • Quanto ha influito ed influisce l’avvento della tecnologia?

Moltissimo! In tutto ciò che accade c’è una parte positiva e una negativa. L’avvento della tecnologia ha permesso a tutti noi di usare nuove forme di interazione e comunicazione, ma al tempo stesso ha creato troppi rapporti virtuali. Per chi fa il mio lavoro è importante il parere del pubblico e il rapporto con chi ci segue, ma troppo spesso i social hanno creato mostri, persone che dietro una tastiera esprimono tutta la loro frustrazione e violenza. Inoltre in troppi si sentono personaggi solo perché hanno followers, si sentono attori ed intrattenitori senza avere alcuna capacità. Chi è stato bravo a creare un impero grazie ai social ha tutta la mia stima, chi pensa che sia semplice farlo o si sente chissà chi solo perché ha tante persone che lo seguono (ricordiamoci sempre che i followers si possono comprare) ha tutta la mia disistima.

  • Se tornassi indietro, artisticamente, cosa non rifaresti e cosa invece faresti senza esitare?

Devo essere sincera? Ho detto troppi no. Tante volte mi hanno proposto incontri con persone importanti per il mio lavoro ed io ho detto no per insicurezza o perché pensavo che quelle persone avrebbero potuto mettermi in difficoltà. Ora sono più sicura di me e più forte. Rifarei “Centovetrine” mille volte, rifarei l’ “Isola dei Famosi”, rifarei tutte le mie ospitate nei programmi Mediaset e Rai, “Voyager”,… Sicuramente sono più i rimpianti che i rimorsi.

  • Il tuo lavoro ti soddisfa davvero? Ti fa stare bene anche quando deponi “gli attrezzi del mestiere” e torni nel confort della tua casa e/o con i tuoi cari?

Il mio lavoro mi soddisfa al cento per cento. Non depongo mai gli attrezzi, la mia testa è sempre attiva, anche quando faccio altro. Il mio confort è il mio mondo e nel mio mondo il mio lavoro ha un ruolo preponderante.

  • Quali valori sono importanti per Emanuela? Quali provi a trasmettere?

Lealtà, verità, coraggio. Anche lo studio, la preparazione, i sacrifici. In qualsiasi ambito tutti questi valori sono importantissimi. Questa è una società in cui tutti trovano scuse ed alibi, cercano di essere furbi, dicono bugie per salvarsi la faccia, non hanno il coraggio di dire la verità, di ammettere i propri errori, di mettersi in gioco. Invece è solo attraverso la verità che si può andare avanti bene ed essere felici e realizzati. Tutto il resto conduce ad alienazione totale che porta ad essere infelici e frustrati. Serve impegno e coraggio, ma se ci pensi il mondo si divide sempre di più tra chi ha gli attributi e chi non li ha.

  • Il cinema italiano, la TV, il teatro, gli Eventi, la Radio, il web… Quali differenze con le produzioni estere europee ed americane, dal tuo punto di vista?

Non ho mai lavorato in una serie o ad un film americano, quindi mi è difficile analizzare le differenze dall’interno. In base a quello che io vedo posso dire che le facce e le interpretazioni mi sembrano più azzeccate rispetto alle nostre. Sicuramente gli investimenti sono molto diversi, ma dobbiamo ammettere che c’è uno studio ed una ricerca più approfonditi. In Italia spesso agli artisti contestano il fatto di fare troppe cose, in altri paesi essere poliedrici è un valore aggiunto. A me per esempio spesso dicono “decidi cosa vuoi fare”. La trovo un’emerita sciocchezza! Presento, scrivo, recito, canto, organizzo… ho studiato per fare tutto questo, perché dovrei scegliere? C’è troppa mediocrità in Italia e queste affermazioni, frutto di una profonda chiusura mentale, ne sono la prova.

  •  Qualche “Anticipazione” artistica per il 2023 a cui stai lavorando?

Intanto, come dicevo, dopo il successo della prima serie è prevista la registrazione di altre 20 puntate della mia trasmissione “ A Casa di Emy”, in onda su Alma TV (canale 65 del digitale terrestre) in fascia serale con replica in fascia pomeridiana il giorno seguente. Poi vediamo che cosa succederà…

  •  Quali sono i Sogni che ti senti di aver già realizzato e quelli ancora nel cassetto che ha Emanuela donna, artista, persona?

Ho realizzato tanto. Vivere a Roma e fare questo lavoro era il mio sogno. Vorrei intanto continuare a lavorare arrivando a fare programmi sempre nuovi e nei quali mi posso mettere alla prova. Poi viaggiare, vedere tanti posti diversi e, perché no, finalmente un fidanzato! Ci sarà la mia anima gemella da qualche parte….

  •  La classica domanda: come si vede Emanuela Tittocchia nel “futuro”?

Non riesco a pensare al futuro, non mi voglio dare un’immagine.  Vivo il presente, lotto per ottenere quello in cui credo, ma lascio fare anche alla vita, mi piace scoprire cosa ha in serbo per me momento dopo momento. Non sopporto chi si organizza troppo e non lascia spazio alle sorprese e all’imprevedibilità (anche se poi la vita sorprende sempre chiunque). Antonacci cantava “il destino ha più fantasia di noi”. Ecco, una cosa del genere.

  •  Recentemente sei stata ospite al  prestigioso PremioVincenzoCrocitti International, la kermesse che ogni anno assegna l’ambito “VINCE AWARD” ad artisti e personaggi  talentuosi  e meritevoli. La tua opinione (sul Premio, l’autore e gli organizzatori, l’evento, Vincenzo Crocitti)

Bellissimo evento dedicato ad un uomo e attore che noi amiamo tantissimo! C’era una bellissima atmosfera e tanto cuore. Organizzato con professionalità in una location molto accogliente. Mi sono sentita a casa, tra attori, registi, produttori, doppiatori, di grande valore. Un premio che riconosce il talento e la bravura. Complimenti a Francesco Fiumarella, autore, direttore generale e artistico del Festival.

  •  EmanuelaTittocchia: a chi pensi di voler dire un semplice GRAZIE?

A me stessa.

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