Il Maestro Gaetano Russo omaggia Luca Orioli con una scultura in ricordo della vita di un giovane lucano scomparso prematuramente per vicende ancora ignote.
L’inaugurazione si è tenuta presso l’Auditorium del Municipio di Bernalda (Matera) alla presenza delle autorità e della madre di Luca, Olimpia, in occasione della presentazione del libro. L’opera è stata realizzata anche con l’ausilio dei Cittadini Attivi di Bernalda e Metaponto.
Nelle conversazioni quotidiane in casa, sul lavoro, fra amici, ma anche nella stampa, nella televisione, tendiamo sempre di più ad usare un linguaggio impoverito, che non riesce a descrivere le qualità spirituali e morali di una persona. E, quando non sappiamo più nominarle, smettiamo anche di vederle. Per recuperare questa capacità dobbiamo rallentare il ritmo, riportare alla luce antiche parole.
Proviamo a fare uno di questi scavi. Proviamo a prendere una delle vecchie espressioni come “animo nobile”. Si può ancora usare ? Ci sono ancora oggi persone di animo nobile ? Proviamo ad identificarle, a descriverle, distinguendole da quelle di animo meschino.
Ha un animo nobile chi non è rinserrato su se stesso, chi non si occupa soltanto del suo Io, del suo interesse, ma che ha energia e ricchezza interiore per dedicarsi anche agli altri, per farsi carico dei loro bisogni. Chi si spende, chi si prodiga. Quindi un generoso. Ma con qualcosa in più. Vi sono persone buone d’animo, oneste, con un orizzonte mentale limitato. Sono convinte che il loro partito sia il migliore, che la loro religione sia la migliore, pensano sempre di sapere che cosa è bene e che cosa è male. In realtà non sanno uscire dal proprio punto di vista unilaterale. C’è invece una generosità intellettuale, una apertura mentale, capacità di comprendere, nel proprio universo, anche il punto di vista degli altri e di vedere se stessi come loro, in modo relativo. Chi ha un animo nobile non si sopravvaluta, sa imparare ed è riconoscente.
Le persone di animo povero, meschino, vedono solo la propria meta. Confondono il proprio utile con la giustizia. Se qualcuno ostacola i loro desideri lo odiano, lo insultano, lo denigrano, sono disposti a commettere nei suoi riguardi qualsiasi ingiustizia, qualsiasi malvagità. L’animo nobile cerca di raggiungere la meta, ma non odia l’avversario. Lo rispetta, gli riconosce un valore, una dignità. Finita la lotta dimentica la collera, non coltiva nel cuore il desiderio di vendetta, perdona.
Le persone d’animo nobile vogliono attorno a sé uomini liberi. Preferiscono esporre i propri programmi con chiarezza, ascoltare apertamente le obiezioni. Creano attorno a sé un senso di fiducia. Nessuno si aspetta inganni e trabocchetti perché le regole del gioco sono chiare, e loro sono i primi a rispettarle.
La nobiltà d’animo ci fa venire in mente anche la tenacia, il coraggio morale di chi sa resistere, nella solitudine, alla sventura, la forza di chi non cede alle tentazioni. E possiamo domandarci, a questo punto, se questo tipo di persone esistano veramente o non appartengano al mito dei cavalieri senza macchia e senza paura. Per fortuna ce ne sono, e a tutti i livelli sociali. Se guardiamo il mondo con animo sereno, le riconosciamo.
Un grazie sincero a Gaetano Russo, allora, il quale rende la nostra vita gradevole.