fbpx

Il BOSCO VERTICALE a «PLANET EARTH II»

Terzo e conclusivo appuntamento con «Planet Earth II», in onda giovedì 6 aprile, in prima serata, su Retequattro. L’esplorazione del Pianeta del documentario dei record di BBC concentra l’attenzione sulle Praterie e, per la prima volta in assoluto, sulle Città.
La scelta del Natural History Unit di BBC di illustrare l’integrazione della vita animale, un tempo esclusivamente selvaggia, all’interno delle città, nasce dalla constatazione che il territorio urbano presenta lo sviluppo più innovativo e veloce di tutti gli altri habitat: le previsioni, infatti, parlano di una crescita di oltre il 30% ogni 10 anni.
Il produttore Fredi Devas, con Cities ha quindi affrontato il tema della vita selvaggia in un mondo sempre più urbanizzato, per offrire uno sguardo sugli animali che sono riusciti a trovare modi incredibili per affrontare le sfide di questo ‘nuovo’ ambiente.
Sconvolgente, la ricerca di prede animali per le strade della città di Mumbai da parte dei leopardi; inattesa, la più grande comunità di falchi pellegrini al mondo tra i grattacieli di New York; al limite dell’impossibile, l’integrazione delle iene nelle città etiopi; affascinante e misterioso il volteggiare degli storni nel cielo di Roma; utopia resa realtà, la realizzazione del Bosco Verticale di Boeri Studio, il «grattacielo più bello e innovativo del mondo», ideale approdo per uccellini ed insetti grazie alle tante piante dei suoi innumerevoli balconi.
In definitiva, tutto ciò che è stato impiegato per realizzare la seconda serie di Planet Earth ha reso sempre più evidente il radicale cambiamento dell’ambiente e degli animali ai suoi autori. E anche se vi sono stati molti sviluppi positivi – sia per quanto riguarda la conoscenza del mondo naturale, sia per le tecnologie che BBC ha adottato per realizzare i suoi documentari – nei 10 anni trascorsi dalla messa in onda del primo Planet Earth, il Pianeta Terra ed il mondo naturale sono stati messi sempre più sotto pressione.
Dà infine fiducia, la convinzione del Natural History Unit che la visione di «Planet Earth II» dia modo ad una vastissima platea di spettatori di poter comprendere quanto prezioso sia tutto questo e quindi poterne contribuire concretamente alla conservazione e protezione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *