Intervista all’artista Kyrahm

Intervista all’artista Kyrahm


Di Vito “Nik H.” Nicoletti

Ciao Kyrahm! E’ un vero piacere ospitarti sul nostro portale. Iniziamo dalla prima domanda. Un bel tuffo nel passato. Da bambina cosa sognavi di fare?
Sembrerà strano ma, da bambina, sognavo di fare il ricercatore. È verso l’adolescenza che ho maturato la consapevolezza di voler fare l’artista, anche perché mio padre mi ha trasmesso sin da piccola l’amore per il disegno. Prima che autrice, performance artist e regista sono una pittrice iperrealista. In un certo senso ho realizzato entrambi i sogni: mi sono laureata in comunicazione e sociologia, con indirizzo antropologico, all’università e poi ho dedicato la mia vita alla Performance Art. Mi sono avvicinata a questo mondo durante gli anni del liceo artistico grazie al mio insegnante di scultura Mimmo Pesce, molto attivo negli anni 70 in quell’ambito.

Chi è Kyrahm?
Un tramite, un canale che veicola attraverso carne e spirito idee. Un’artista piena di entusiasmo, ma responsabile: il mio sguardo è da sempre orientato verso tematiche sociali come violenza contro le donne, migrazioni, diritti umani.

Kyrahm autrice, regista, videoartista, performance artist internazionale, pittrice…tutti aspetti dello stesso cuore?
Stesso cuore, stessa mente. Sono caratterizzata da una gran sete di conoscenza e questo mi ha portata a vivere sempre esperienze nuove, mi ha spinto a pormi obiettivi difficili da raggiungere.

Torni dal 10 al 31 marzo al MACRO Asilo – Museo d’Arte Contemporanea di Roma con una nuova performance estrema e densa di significato: DAVIDE E GOLIA. Come e perché nasce questo progetto?…
“DAVIDE e GOLIA” è una performance che ho avuto l’onore di scrivere e dirigere e vede la partecipazione di Luigi Leonardi, un uomo straordinario che ha detto No alla camorra. Nasce ispirata dall’esigenza di ricordare, nella Giornata della Memoria delle Vittime della mafia, non solo i grandi uomini che hanno lottato e che non ci sono più come Falcone, Borsellino, Caponneto, ma anche per dare voce a chi sta lottando ancora, come Luigi e altri testimoni di giustizia che ho avuto modo di incontrare e intervistare nel corso di questi mesi.
Il 10 marzo alle 19 presenteranno me e il mio lavoro presso la Sala Cinema del Museo. Si parlerà della ricerca performativa che ho svolto nell’arco di oltre 10 anni.
Il 12 marzo inizierà la costruzione di un muro simbolo di omertà, in una delle stanze del museo, che sarà abbattuto da Luigi, il 24 marzo dalle ore 18, insieme ai ragazzi del progetto Extra Lab, il laboratorio di pittura di Rino Squillante dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Ma in quei giorni si articoleranno performance nella performance tra cui l’azione “La Madre” con l’attrice Fulvia Patrizia Olivieri che interpreterà, il 16 marzo dalle ore 18, la madre di Peppino Impastato.
La documentazione del progetto è propedeutica alla realizzazione di un film destinato a Festival e rassegne nazionali e internazionali.

Quanto c’è di Kyrahm in questo progetto?
In questo progetto c’è qualcosa che riguarda tutti noi: l’atto di denuncia dei testimoni di giustizia è per loro un sacrificio che comporta per loro pericolo per sè e per i propri cari.
Invito alla partecipazione collettiva il 24 marzo: non lasciamo da solo Davide contro Golia.

Delle proposte di lavoro, qual è quella che escluderesti in modo tassativo e quella che invece ti piacerebbe fare che non hai ancora fatto?
In passato ho lavorato molto con il corpo esplicito, la performance in quanto autentica forma d’arte prevede nudità, la sincerità del sangue. È una espressione che non conosce compromessi. Ma è sempre stata una nudità che si è posta con distanza sacra. Non accetterei mai proposte legate al mondo della pornografia.
In futuro mi piacerebbe continuare a fare l’autrice e la regista di performance in modo continuativo, senza dimenticare i motivi che mi hanno spinto ad occuparmi di certe tematiche .

Cosa ti ha tolto la vita e cosa invece ti ha dato fino ad ora? … E nel tuo lavoro?
Dal 2015 fino alla fine del 2017 ho avuto tutta una serie di problemi di salute. Si sono risolti, ma mi hanno fatto pensare a malattie importanti fortunatamente mai confermate.
È stato un periodo difficilissimo che ha visto l’interruzione della mia attività di artista per quasi 2 anni ma che mi ha insegnato ad apprezzare ogni piccolo aspetto della vita.


Di quali emozioni e di quanti colori è fatta Kyrahm?
Sono un vulcano, una tempesta di emozioni. I colori?…Tutti. Ma anche la loro somma (il bianco) e la loro assenza (nero).


A cosa può servire un sogno?…e tu ne hai tanti?
Vivo di sogni, sono perdutamente innamorata della vita. I sogni sono la forza propulsiva dell’esistenza.

C’e’ qualcosa che ti fa paura?
Dopo quello che ho passato…sicuramente la malattia.

Kyrahm preferirebbe sorridere sempre o non piangere mai più?
No, Kyrahm vuole anche piangere. Adoro struggermi emotivamente.
Piango quando mi emoziono pensando a mio padre.


Nella vita, la felicità la si cerca o la si incontra?
La felicità si costruisce, ma è straordinario quando ti investe e ti sorprende fino a togliere il respiro, fino a sentire il cuore in gola.

Grazie Kyrahm per il tempo dedicatoci. Voce Spettacolo ti fa i migliori auguri per il tuo futuro.

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