Intervista con la cantautrice. Chiara Dello Iacovo

Intervista con la cantautrice. Chiara Dello Iacovo

di Walter Nicoletti.
 
Ciao Chiara! Benvenuta su Voce Spettacolo. Ci racconti qualche aneddoto dei tuoi esordi?
Non ricordo assolutamente il mio primo saggio di pianoforte, ma ricordo nettamente il mio primo saggio di canto: non mi sembrava vero dovermi limitare solo a cantare! Suonare musica classica in pubblico mi ha sempre messo terribilmente sotto pressione, sei tu solo con quel mastodonte nero davanti a te, intorno nient’altro che vuoto d’attesa e silenzio. La musica classica è un po’ come la matematica: o la sai o non la sai, o è giusto o non lo è. Forse non è un caso che il pianoforte sia bianco e nero, senza sfumature. Comunque quel fatidico saggio di canto (io avevo tredici anni, portavo apparecchio, capelli lunghi col ciuffo e sneakers con le paillettes quindi fate due conti) è stato tremendo: ogni volta che ritorno con la memoria a quell’esecuzione di “Eppur mi son scordato di te” mi vengono i brividi. Mi ci è voluto un po’ di tempo per capire che cantare non si limitava al saper intonare le note.
Chi è Chiara Dello Iacovo?
… riducendo la domanda all’osso posso dire che sono una ragazza di vent’anni che ha sempre avuto un forte bisogno di “espressione”, in tutte le sue forme. Da qualche anno mi sono focalizzata principalmente sulla musica, ma in realtà il mestiere di cantautrice e performer è quello che mi permette di sfruttare simultaneamente un sacco di forme di espressione: dal movimento del corpo, alla parola, ai suoni, all’allestimento degli spettacoli, alle grafiche del mio album. Per fortuna lavoro con persone che mi lasciano espandere in tutti gli anfratti di cui ho bisogno, il che è tutto fuorché scontato.
INTROVERSO, il brano che porterai a Sanremo Giovani 2016. Cosa significa per te questo traguardo?
Lo percepisco come un importante check-point: se da un lato infatti sancisce il mio ingresso nel mondo della musica in modo ufficiale anche agli occhi di chi non è del settore, dall’altro archivia tutta una parte di questo lavoro che negli ultimi tempi ha contribuito a determinare cosa sono adesso. Forse più che un check-point è un tasto di invio: ti permette di andare a capo e avere spazio per nuove cose.
The Voice of Italy 2015. Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Sentimenti contrastanti. Quei mesi mi hanno davvero scosso a partire dalle radici, ma proprio per aver messo in subbuglio le mie convinzioni nonché il mio approccio col palco, col pubblico e col mio mestiere in generale, mi hanno permesso di mettermi a fuoco in modo più nitido, ma soprattutto mi ha lasciato “Introverso” perché l’ho scritto proprio mentre ero a The Voice.
Chi ha creduto in te, oltre te?
Ci sono una sfilza di persone che hanno creduto in me molto prima che iniziassi a farlo io. Provengo da un ambiente familiare dove le aspettative sono sempre state piuttosto alte nei confronti di me e mio fratello, e di conseguenza i complimenti centellinati. A distanza di alcuni anni però ringrazio i miei genitori per averci tenuti sempre coi piedi per terra: è stato un bel banco di prova, mi ha permesso di capire fino in fondo se volevo intraprendere questo percorso perché non ne potevo fare a meno o se fosse soltanto un capriccio del mio ego adolescente.
Apri un cassetto e scegli un sogno. Quale?
Credo di starne già vivendo a sufficienza di sogni in questo periodo, pretenderne ancora creerebbe degli scompensi di mercato per le esigenze degli altri sognatori in attesa, non credete?
Brindiamo al nuovo anno: cosa ti aspetti?
Io tendo a non aspettarmi mai nulla. Sembra un atteggiamento molto filosofico, ma in realtà credo sottenda un malcelato senso di vigliaccheria nei confronti delle delusioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Previous post Intervista con il regista. Lorenzo Sepalone
Next post Intervista alla modella e fotomodella Dominique Castellanos

Red Market | 2023 Oscar®Qualified Short Film by Walter Nicoletti. Produced by Voce Spettacolo.