di Roberta Nardi.
Da dove nasce la titolazione della mostra “Simbolismo Figurativo” in corso alla Milano art Gallery di Bassano del Grappa e che si è conclusa lo scorso 16 dicembre?
“Simbolismo Figurativo” nasce dal fatto che anche nelle opere figurative che realizzo, e questa mostra era tutta dedicata alle figure femminili, introduco sempre anche un messaggio “simbolico” che non sempre appare nell’immediato all’osservatore, ma che vuole scavare nell’intimo di ognuno di noi e trascendere la sola estetica. Ad esempio in “Giustizia Lacerata”, opera che è stata premiata a Montecarlo, oltre ad una figura femminile che rimanda alla Grecia più antica, ho voluto evidenziare come oggi ci sia poca giustizia che comunque resta bella, ma ridotta, come le dimensioni della bilancia, e “strappata” come le vesti della donna. Con questa mostra ho voluto omaggiare il genere femminile attraversandone il tempo e le varie manifestazioni ed espressioni. Troviamo così “Mujer Espanola” da cui è stata tratta la locandine della mostra e che in parte mi riflette, avendo io stessa discendenze borboniche. Troviamo anche una donna più orientale ironicamente chiamata similarmente al mio nome d’arte “Cham Pey”, una donna in relax con nuances più estive e solari, una che rimanda ai tempi dell’ottocento come “Swite face”, una donna dolce come Honey, una più romanticamente melanconica come “Profilo di donna”, una più moderna come “Scorcio tra i pensieri” che non vede più se non attraverso un occhio fatto di meccanismi e rotelline a simboleggiare la frenesia del nostro quotidiano che ci fa perdere a volte il gusto della vita, una più intima e consapevole della propria femminilità come “Lady 20” avvolta in una soffice vestaglia. Per preparare questa mostra “Simbolismo Figurativo” in cui sono incluse altre opere sempre dedicate alle donne, ho impegnato quasi un anno per studiare e scegliere i soggetti da rappresentare. Alla fine tutte sono poi andate a comporre la collezione de “Le donne di Campey” mio nome d’arte.
Si sta per concludere il 2016…Ad un sommario bilancio è stato un anno denso di soddisfazioni o insuccessi?
Assolutamente un anno incalzante pieno di tantissimi appuntamenti artistici e non solo. Alcuni di questi sono stati davvero importanti. Ad esempio la mostra fatta in giugno a Spoleto nell’ambito del Festival dei due mondi che ha visto la scelta di sette mie opere, esposte in quella occasione, da parte del Prof. Vittorio Sgarbi che nella stessa circostanza ha espresso anche un suo parere artistico ed un commento sulle mie opere. Nei primi mesi dell’anno ho avuto il piacere di esporre a Montmartre che mi ha riportato in Francia paese che adoro. Nel corso dell’anno ho ricevuto diversi premi per l’arte ad esempio quello prima ricordato a Montecarlo, ma anche a Barcellona per un quadro astratto. Ho esposto nelle Sale del Bramante a Roma, a Milano, a Bologna per ricordarne alcune. Nel frattempo preparavo la mia mostra personale. Quindi un anno faticoso, pieno di impegni, ma denso di soddisfazioni, con la conclusione, sempre in dicembre, di una mostra negli Emirati Arabi, a Dubai.
“Ogni artista intinge il pennello nella sua anima e dipinge la sua stessa natura nelle sue immagini”. Che ci dice a proposito di queste parole di Henry Ward Beecher?
Questa parole sono la conclusione della critica d’arte ricevuta dalla cara giornalista ed esperta d’arte Dott.ssa Elena Gollini che collabora con il Prof. Sgarbi e che mi ha voluto dedicare, facendomi una sorpresa, in occasione della mia mostra personale di fine anno. La Dott.ssa Gollini che mi segue da un po’, sa che desidero come artista rivolgere un messaggio verso gli altri. Conosce il mio impegno nel sociale, e sa che quando mi è possibile non mi sottraggo mai. Sa anche l’autenticità e il desiderio di comunicazione che sottendo attraverso il linguaggio delle mie tele e che attraverso di esse provo a rappresentare e trasmettere. La più grande soddisfazione che ha concluso il mio anno con una gioia infinita nel mio cuore è stato vedere il brillio negli occhi di mia mamma presente in occasione della mia mostra personale e alla lettura della critica della Dott.ssa Elena Gollini che sa sempre toccare e comprendere bene il mio cuore. Alla mia mamma ho voluto lasciare l’originale della critica. A Riccardo Bramante mio mentore e deliziosa persona con cui condivido la mia vita ed il mio percorso artistico ho dedicato questa personale conoscendo lui bene i sacrifici e le gioie che si celano dietro la preparazione della stessa e che agli altri non appaiono. Celano dietro la preparazione della stessa e che agli altri non appaiono.
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