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Il senso del CERTAMEN per il CINEMA

di Chiara Lostaglio.
Sono dedicate anche ai video e al digitale le edizioni del Certamen Giustino Fortunato, giunto alla sua XIV edizione, promosso dall’Istituto d’Istruzione Superiore dedicato allo statista e meridionalista nato a Rionero in Vulture nel 1848 e di cui quest’anno ricorre il 170 anniversario.            
Il Certamen, intensamente promosso e persistito dalla dirigente scolastica Antonella Ruggeri, proprio per la vasta interazione intellettuale del Fortunato, si apre ai diversi linguaggi, offrendo agli studenti (di ogni parte d’Italia) l’opportunità di cimentarsi su diverse discipline: saggistica, artistica, industrial design e digitale, dedicata da quest’anno allo studente Alessio Alianiello scomparso prematuramente. Il cinema dunque, che in questo Certamen ha offerto, forse più che nelle precedenti edizioni, un saggio di rilevante memoria. La esposizione della prof. Michela Costantino dell’Associazione Italianisti e componente il Comitato scientifico del Certamen, ha ricordato con suggestive immagini il regista Vittorio Taviani appena scomparso. E ancora la chiarissima relazione del critico Ennio Bispuri sulla importanza del treno nel cinema di Fellini ed altri registi. Lo scorso anno è stato il critico Vito Zagario a parlare di cinema ai giovani del Certamen. E proprio su questa materia da anni pervengono alla commissione valutatrice interessanti video, cortometraggi ed esperimenti digitali e che trattano del tema centrale che il Certamen offre di volta in volta. Il tema del XIV Certamen è stato: Binari della storia: arrivi e partenze, ed ha offerto materia di pregevole creatività da parte degli studenti nelle diverse branche  del concorso. La commissione del digitale è composta (come in passato) da Alfredo Bocchetti dirigente scolastico che aveva anche prodotto dei film con gli alunni, da Armando Lostaglio critico e fondatore del CineClub “De Sica” e da Aldo Marinetti esperto di linguaggi digitali.
Questi i premi e le motivazioni: il primo premio al corto dell’Istituto superiore A. Ruiz di Augusta in Sicilia, dal titolo Tutte le strade del mondo si incontrano. “Barconi portano in salvo le centinaia di disperati sulle coste. Ad attenderli istituzioni e giovani volenterosi. In ambulatorio, per le visite di routine, arriva un robot, che parla come un bambino salvato dalle acque, dalle guerre, dalle miserie. Il cortometraggio si sofferma nell’ascolto di questa creatura che non appare per nulla strana; i soccorritori ne avvertono i battiti della speranza pur provenendo da luoghi disperati. E’ una lettura originalissima dei viaggi su quei binari sbagliati della storia, su cui vagano in mare e per deserti vite in cerca di stelle comete. I giovani autori, con ingegno e inventiva, hanno saputo originalmente trasmettere, mediante un robot, emozione e fiducia, con richiami vagamente “collodiani” o da “E.T.”, per uno sforzo collettivo di accettazione e salvaguardia dei diritti umani, specie per i bambini.
Il secondo posto è andato a Ritornava dal paese dell’Istituto Fermi di Francavilla Fontana (scuola premiata anche in altra disciplina). Nel corto Un treno per…suonare e ricordare (si legge nella motivazione): “Per i protagonisti la scoperta di quel vecchio treno sui binari morti diventa oggetto di curiosità: un gruppo di giovani  lo scopre solo per isolarsi e comporre insieme. Lì rinvengono una lettera di migranti di alcuni decenni prima, partiti dal Sud per guardare al futuro. Questo li appassiona ancor di più. La musica e la storia, quindi, si impadroniscono di loro, diventando filo conduttore della scoperta di come eravamo e come siamo oggi: il passato e il presente sospesi come le vite dei migranti moderni.”   
Il terzo premio ai ragazzi dell’Orazio Flacco di Venosa dal titolo I binari della cultura. “Ferrovia Venosa. I ragazzi si interrogano ed evidenziano i ritardi della Storia, e lo fanno sui binari morti di una stazione ferroviaria che ora è un rudere, riconoscibile (la Venosa-Maschito), voluta in una epoca nella quale le persone, le merci e i sogni viaggiavano anche da quelle parti. Ne auspicò la realizzazione Giustino Fortunato e la tratta si inaugurò a fine Ottocento. I giovani raccontano i sogni, con una voce dimessa, decadente, che riflette lo stato di abbandono in cui versano i binari. La Storia la facciamo noi, con i suoi tempi e i suoi ritardi. Il Sud e il futuro che Fortunato premeditava, anche su quei binari, era ben altro.”
La commissione ha anche decretato due menzioni speciali per gli studenti del Miraglia di Lauria e per lo Scientifico Galilei di Potenza. Per il primo recita la motivazione: al corto Fermata al di là delle stelle: “Un salto generazionale: i giovani studenti interpretano i decenni della nostra recente storia: il 1968, il 1978 e il 2018. Un salto generazionale che vede gli impulsi giovanili talvolta incagliati nelle contraddizioni della storia, che viaggia e ritorna su binari sui quali talvolta i giovani perdono la guida. La scrittura della sceneggiatura è elementare, eppure affonda in una ricerca fresca e gradevole. Il ’68 delle rivolte giovanili; i sogni spezzati del ’78 (“l’assassinio di Moro: ma noi non volevamo questo…”) e i giovani di oggi intrisi di speranze, fra letteratura e cinema a fare da riferimento culturale nel viaggio della vita.”      
Altra menzione speciale all’esperimento digitale 3X PLORE: Il lavoro alquanto originale sotto l’aspetto creativo legato alla tecnologia digitale, non risulta tuttavia aderente alla tematica specifica del Certamen. Viene pertanto conferita una menzione speciale in quanto stimolante ai fini della ricerca, necessaria a competere alle sfide del futuro”. Per gli studenti interni dell’Istituto Superiore Fortunato, il primo premio se lo aggiudica lo studente Antonio Di Giacomo con un corto dal titolo I binari della storia: “Il treno rimane il punto di arrivo e di partenza del racconto per immagini, di una storia dolorosa ed avvincente del secolo scorso: le migrazioni, i crimini delle guerre, il crollo dei Muri, le terre abbandonate nel percorso sui binari dell’uomo, ripreso dalla camera sempre di spalle e che porta in valigia i rimorsi di un Novecento non ancora compiuto”. Questi dunque i premi che sono stati consegnati dall’attore e regista Michele Placido, compiaciuto per la qualità dei premi assegnati. E che ha ricevuto la Cittadinanza onoraria dal sindaco di Rionero Luigi Di Toro, per iniziativa della Dirigente Antonella Ruggeri e di Armando Lostaglio presidente del CineClub Vittorio De Sica.

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