Intervista con l’attrice. Monica Bellucci

Intervista con l’attrice. Monica Bellucci

di Emanuela Del Zompo.

“Noi attrici siamo bambine che non crescono mai. Non a caso, un’attrice in Francia rimane mademoiselle tutta la vita”. MONICA BELLUCCI.

Monica Bellucci ha 51 anni, portati divinamente, e un nuovo film, anzi, tre all’attivo. Dal 5 novembre in sala, Spectre, il 24esimo di 007, che ne farà la prima Bond Lady della storia, “ma non è vero che 20 anni fa ho rifiutato il ruolo di Bond Girl. Certo, a farlo oggi c’è più gusto”.

In lavorazione On the Milky Road di Emir Kusturica, che ha battuto il primo ciak nell’estate 2013 e terminerà a novembre:

“Che tensione recitare in serbo, io non ho certezze, salvo una: sono italianissima”.

Il terzo, Ville-Marie, è un dimenticabile melodramma ospedaliero ambientato a Montreal; è in cartellone alla Festa di Roma, che ha in Monica la prima, e unica, diva sul tappeto rosso:

“Io sex symbol? Lo dite voi: io voglio solo fare le cose che mi piacciono”.

E gli uomini?

“Li vedo un po’ disperati, ma basta parlarne male: anche noi donne possiamo essere terribili”. Viceversa, “bisogna lottare per la parità uomo-donna, non solo al cinema. Trovo assurdo che serva una legge per avere gli stessi diritti, ma non bisogna farne una guerra, non serve”.

Non serve nemmeno parlar male della Festa. Roma anno X funziona bene come festival, s’intende, di seconda visione: dal magnifico The Walk di Robert Zemeckis (apertura di New York) a quella chicca per cinefili, e non, che è Hitchock-Truffaut (Cannes), il documentario che il critico Kent Jones ha desunto dal miglior libro di cinema di sempre. E che dire dei film nostrani? Sorprendente il supereroico Lo chiamavano Jeeg Robot, l’opera prima di Gabriele Mainetti: un gioiellino di genere, ignominiosamente snobbato da Venezia. Altri applausi vanno a Showbiz di Luca Ferrari, che dopo aver inquadrato il Laurentino 38 in Pezzi fa il contraltare alla Grande bellezza di Sorrentino: il salottiero Jep Gambardella non abita qui, bensì il volto notturno delle tv locali, Massimo “Bella frate’” Marino; l’eterno conduttore di Miss Intimo, Riccardo Modesti; l’imperituro microfonista del Costanzo Show Shultz; l’ispiratore del primo Verdone, Stefano Natale. Sono loro i campioni della “Roma più autentica e genuina, una città che nessuno ha capito. E’ una brutta gatta da governare: Mafia Capitale può andar bene a livello giornalistico, ma Roma è la capitale di tutte le mafie”.

(foto AFP-Getty Images)

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